《 Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni》diceva la voce di Mark Renton, dal pc di Taylor, con un marcato accento scozzese. E Donnie sentiva di star donando un po' di sé stesso, mostrando al ragazzo quello ch'era il suo film preferito. In fondo magari non gli sarebbe piaciuto o, peggio, non lo avrebbe capito. Spesso si dedicano agli altri delle canzoni, perché non si ha idea di come dire certe cose: stesso era Donnie con i film. Quello che il ragazzo non sapeva, però, era che Taylor il film lo aveva già visto e voleva soltanto stargli appiccicato ancora un po'. Le gambe a sfiorarsi, mentre Donnie si scusava tutte le volte che cambiava posizione, facendolo sorridere. Per la copertina, tutti i diritti vanno a @AntonioCianciaruso.