Il sinistro cigolio dell'aprirsi della porta gli mozzò il fiato e gli inchiodò il respiro. I passi che prima si erano fermati, indugiando al di là della soglia, si avvicinarono al suo letto. Riconosceva quei passi, eppure non erano identici a quelli che conosceva bene. Aprì la bocca per parlare, ma nessun suono uscì da lì, rimanendo impigliato tra le pareti della sua gola. Furono le molle del letto stavolta a gemere, gravate da un peso che le teneva giù. Una mano bianca si posò calda sulla sua bocca. Anche se adesso la pelle era sbiadita, il calore di quella mano che aveva tenuto così tante volte nelle sue non era cambiato. L' odore ferruginoso del sangue su quella pelle