Roxy è una brava ragazza di 16 anni con un passato difficile , una famiglia alternativa e un futuro non proprio rose e fiori , ma lei accetta la sua vita ed è contenta della sua "famiglia"e ancora più contenta del suo migliore amico , il suo compagno di avventure il ragazzo che l'ha salvata dai demoni del suo passato , la sua ancora di salvezza , ma per lui è lo stesso ? lui per lei prova amicizia?
E se proprio la sua ancora di salvezza la buttasse giù ?se la lasciasse proprio nel momento del bisogno?
La vita di Roxy sta per essera sconvolta a sua insaputa , la ragazzina che pensa prima a gli altri e poi a se stessa sta per essere risucchiata da una ragazza che cerca di reprimere i suoi sentimenti , una ragazza che vuoe cambiare la sua vita iniziando dal suo corpo con piercing e tatuaggi cambiando il suo modo di vestire , era costantemente acida , non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e diceva quello che pensava senza troppi peli sulla lingua , saltare la scuola e diventare la più temuta era ormai il suo obbiettivo , Roxy era cambia, era una ribelle ma rincontrare quegli occhi che un tempo l'avevano salvata potrà cambiare le cose ? o le peggiorerá?
Una storia che esprime tutto quello che ogni adolescente ha dentro , il dollre nascosto dietro finti sorrisi , la voglia di gridare che viene repressa da un silenzio fin troppo assordante che nessuno capice perché tutti si fermano all'apparenza di un finto sorriso o della parola "bene " alla domanda "come e stai" nessuno riesce a leggerti dentro , a capire la voglia di scappare di andare via , nessuno lo capisce forse solo una persona il tuo migliore amico ma alla fine nella maggior parte dei casi è proprio lui che ti tradisce e questo ti divora dentro , ti distrugge dall'interno fino a che non ti rimane nient'altro di un sorriso finto da mostrare
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."