Appoggio le mani sul gelido davanzale ardesioso, osservando il profilo autunnale e pallido di Genova, con la sua maestosa Lanterna, accesa ormai sia di giorno che di notte. Passo i vigili occhi da falco sui tetti rossi, carichi di comignoli ed antenne dalle più disparate forme e dimensioni. Il cielo ora è una tela dipinta d'azzurro, la quale appartiene a pittori con ali di ferro, che scrutano dall'infinita altezza dei loro voli, le navi e i battelli che vanno e vengono dal porto, scaricando merci e persone, facendosi aiutare da giganti armati di cavi e funi. Passo ora lo sguardo allo schermo verde del mio vecchio computer: vorrei scrivere una storia. Da qualche giorno, sento misteriosi bisbigli e mormorii, provenire dalla bottega sotto casa, dove riparano i robot rotti e malfunzionanti che provengono dalle strade di tutta la zona. Ho sentito che hanno trovato nell'Hangar uno, in un ripostiglio ben nascosto dietro un armadio, uno strano robot, che non riescono a riparare in alcun modo. Tutto questo mi ha dato l'ispirazione, ed io ho deciso di rimettermi a scrivere, dopo anni di riposo. Così mi siedo sulla mia sedia di mogano, intagliata con motivi floreali, sorseggiando una camomilla bollente dalla mia tazza preferita, inizio a premere i tasti e a far apparire lettere sullo schermo: "Emozioni d'acciaio - Capitolo uno. "Io non riesco a capire..."".
(QUESTA E LA STORIA CHE STO FACENDO PER IL CONCORSO DI (ah-ah non ti cito), QUELLO DOVE, NELLA COPERTINA C'è UNA CHITARRA SU UN LETTO. TIFATE TUTTI PER ME!)
"D'altronde, è così che accade il più e volte: i primi approcci non sono mai i migliori. È solo con il tempo che ci rendiamo conto che chi abbiamo davanti esiste, esiste davvero e probabilmente sarà destinato a cambiare le nostre vite per sempre. E noi due questo lo sappiamo bene. Vero, Blue?"
Galassia di Andromeda, 2125.
Sono passati cento anni dal primo contatto tra gli alieni e gli esseri umani. Il genere umano è ormai ben integrato all'interno della Civilità Intergalattica, collegata tra loro grazie all'invenzione di portali, marchingegni che piegano la dimensione spazio-temporale. Grazie a questo complesso reticolo di varchi interdimensionali, le astronavi sono in grado di spostarsi tra un Sistema stellare e l'altro più velocemente.
Lo spazio, però, non è una zona tranquilla: pirati galattici, contrabbandieri senza scrupoli, schiavisti e criminali sono all'ordine del giorno. Per questo motivo, il Consiglio Interstellare ha istituito un ordine di Vigilantes, il cui scopo è quello di garantire l'ordine ai confini con i Portali.
Blue è la comandante di una navetta spaziale proprietà dell'ordine dei Vigilantes. Penny, invece, è una ragazza nata in un pianetino sperduto di un Sistema solare poco interessante. Due personalità diverse, due passati agli antipodi. Eppure, delle circostanze astrali, faranno incontrare le loro vite, per intrecciarle in modo indissolubile