"In un pianoforte i tasti iniziano, i tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88 e tu sei infinito."
Da "Novecento" di Alessandro Baricco
Ruslan Venidikt è un pianista, o almeno lo era; tutta la sua vita si è fatta piuttosto confusa nell'ultimo anno. Viene invitato a Praga ad un ricevimento a Palazzo Wallenstein per festeggiare il finanziamento di un orfanatrofio, lo stesso in cui è stato accolto quando aveva solo pochi anni, prima di essere adottato.
Nonostante odi quel tipo di eventi sociali, accetta l'invito al fianco di suo fratello.
Anche Enack Viljani non prova alcuna simpatia per le celebrazioni sfarzose, ma essendo il finanziatore dell'orfanatrofio nemmeno lui può sottrarsi. Possiede una compagnia petrolifera in Turchia e gestisce una serie di affari non del tutto legali a Praga.
Ruslan ed Enack sono due uomini completamente diversi, non hanno nulla in comune, eccetto l'amore smisurato che entrambi provano per la musica.
Vogliono solo annegare uno nell'altro per una notte e alleviare la solitudine.