Platone li riteneva oggetti eterni, divini ed immutabili, mai avrebbe pensato che la loro esistenza potesse avere, un giorno, termine. Riteneva si spostassero ad una velocità uniforme attorno alla Terra descrivendo la più perfetta di tutte le traiettorie: quella della circonferenza senza fine. Definiva il loro movimento un vagabondaggio, una folle danza conforme al loro rango elevato. Più tardi, con gli studi di Galileo, esse divennero punti fissi e quasi più nessuno ricordò il placido ballo che solevano praticare.
Raccolta di poesie e racconti divisa in tre sezioni: vita, amore e morte. Le selle osservano gli uomini nascere, innamorarsi e morire, invidiose del loro libero arbitrio. Ignare non sanno che gli uomini le osservano con ammirazione, invidiosi della loro eterna libertà di non dover decidere.
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