Nascondevo i suoi occhi in un piccolo vortice di pensieri che albergava nella mia mente. Intrecciavo, senza incertezze alcune, le immagini delle sue labbra rosse alla mia sembianza di uomo troppo superficiale ed apatico, lei sgretolava le mie mura come neve al sole, glielo lasciavo fare, ma rimanevo in silenzio, non dicevo nulla, la guardavo semplicemente autodistruggersi davanti ai miei occhi pavidi. L'amavo, Dio se l'amavo, eppure la mia voce era muta, non parlavo. Solo ora capisco quanto io sia stato un codardo, solo ora capisco quanto sia stato sbagliato perderla. Lei c'è sempre. La sento come se fosse ancora qui accanto a me. Rimane perennemente in un centimetro immenso di cuore. Abita dentro di me. Vive in quello che rimane del mio corpo martoriato dal dolore, vive nei ricordi del cuore.
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