In un'umida giornata novembrina arriva a Pietroburgo il principe Lev Nikolaevič Myškin. È venuto a proclamare la sua verità da "idiota", che sovverte le tradizionali contrapposizioni tra Bene e Male, tra Amore e Odio e afferma una sua nuova legge: quella della compassione e dell'accettazione del prossimo. Ma a questa verità tutti si ribellano; a respingerla è soprattutto Nastas'ja Filippovna, donna bellissima e perduta che non si sottrae al suo tragico destino, quello di finir vittima del passionale Rogožin. Opera in cui massimamente si trasfondo la visione dostoevskiana del mondo e un profondo sentimento religioso (tanto che nel principe Myškin è stata adombrata la figura di Cristo), L'idiota resta tuttora una lettera irrinunciabile.