Kate ha raggiunto l'ultimo anno di liceo che le ha permesso di partire per nuove città. È una ragazza di origine italo-americana che si è trasferita in un paesino della Lombardia vicino al capoluogo Milano. Finito anche il terzo anno nella sua scuola dovette affrontare la decisione del nuovo corso. La scelta fu quello giornalistico che le permetteva di viaggiare molto. I professori avevano incaricato la classe della ragazza a scrivere un articolo di giornale ed i due migliori vincevano due biglietti per una città speciale. Finita l'ora di lezione esce dalla classe a testa bassa raggiungendo la solita pizzeria poco distante da casa sua. Si siede all'esterno del locale tirando fuori dalla borsa un taccuino e una penna ma non riesce a buttare giù niente. Nonostante il silenzio le sue orecchie vengono infastidite da delle urla divertite. Mi guardo intorno, provengono dal campetto da calcio avanti a me, mi alzo buttando via la cartaccia nel cestino, noto diversi ragazzi divisi in gruppi di quattro. Descrivo le loro posizioni su un foglio di carta per poi scattare una foto nel momento in cui un ragazzo con la maglia color militare prova a fare goal, invano. Un grido di delusione lascia le labbra dei suoi compagni, alzo gli occhi al cielo intravedendo la mia esile figura femminile. Mi volto di spalle allontanandomi dal campo portando il quaderno stretto al petto e la fotocamera nella mano. Il ragazzo cerca di attirare la mia attenzione ripetendo la parola " scusa ". Dopo numerosi richiami mi giro leggermente intravedendolo con la coda dell'occhio - si? - chiedo restando immobile - posso parlarti?- domanda gentilmente avvicinandosi con cautelaAll Rights Reserved