C'era un momento in cui James si fermò a riflettere, confuso.
Osservò le sue braccia, i vari graffi su essi, e sapeva che non aveva risolto niente, e sicuramente stava più male di prima.
Osservò Ted, alla sua forma naturale, dormire tranquillamente accanto a lui, e si chiese se dormire aiutasse a dimenticare tutto, o se in quelche modo avesse potuto leggere la mente dell'altro.
E scrutò il fratello, steso su qualche brandina più in là, e sapeva che stava peggio di lui, e non aveva osato chiedere a lui, perché aveva sempre considerato da stupidi, chiedere aiuto per un litigio tra amici.
Ma sapeva che non era solo quello.
E poi osservò la figura di Lily, che svaniva fuori dalla porta, e rammentò il suo sguardo stanco e la voglia di fuggire per un bel po' di tempo da tutto questo.
Aveva immaginato, era riuscito vagamente a capire che fossero problemi di cuore che l'assillavano, e sapeva che non fossero totalmente leggeri da sopportare.
E si rese conto che i Potter non erano felici da un po' -un bel po'- e non sapeva se ormai era troppo tardi per rimediare.
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Storia mooolto angst, se sensibili non leggete.
Tematica omosessuale, se siete omofobi, non fa per voi.