Reggio correva l'anno 1972,
le lotte per il capoluogo le molotov e i camion bruciati, la puzza dei lacrimogeni ,gli occhi che piangevano e noi poveri ragazzi che facevamo la storia.
Reggio il capoluogo mancato, la rivolta della città, le bombe, i treni che venivano dal Nord per la grande manifestazione sindacale, la guerra sociale dei ricchi contro i poveri e noi ragazzini che ci sentivamo grandi ,le sedi dei partiti bruciati,il picchiamento continuativo di ragazzi comunisti, i presidi di piazza Italia e del magistrale ;gli scontri davanti al liceo classico, scientifico Vinci.
Io ,entrai in politica nel 1976, fui
candidato nella democrazia cristiana, fui il primo dei non eletti al centro storico ,mi candidai più volte 25 volte per l'esattezza, feci il segretario provinciale di vari partiti ,ma cosa mi spingeva in tutto questo Legalitá , uguaglianza e fraternità
, i miei concittadini non mi capirono e non mi fecero mai salire al àaacomune alla Regione ,oggi sentiti i fatti successi in città ritengo di essere un fortunato ,perché fare parte di quel comune o di questa provincia o della nostra regione vuol dire avere preso i voti della drangta .
Parlo di me medico trent'anni di ospedali
Nella pianura veneta, dal 1911 al 1960, una saga familiare si intreccia con le vicende dell'Italia rurale, tra amori passionali, dolori strazianti e l'ombra di due guerre mondiali.
L'esodo verso il Nord America segna la vita di generazioni, mentre nascite, matrimoni e lutti si susseguono in un vortice di emozioni.
La morte di alcuni protagonisti sconvolge la famiglia, ma l'amore e la speranza resistono, raccontando una storia di resilienza e coraggio.
Copertina creata da @AutriciAudaci