A diciotto anni Susanna Kaysen, dopo una sommaria visita di un medico che non aveva mai visto prima, viene spedita in una clinica psichiatrica, nota per i suoi pazienti famosi (Sylvia Plath, James Taylor e Ray Charles, tra gli altri) e per i metodi all'avanguardia. Vi passerà i due anni successivi e la sua storia, raccontata con tono distaccato, a volte comicamente beffardo e sempre autoironico, riesce nell'impresa di trasmetterci il senso di un'esperienza che in genere può essere compresa soltanto da chi l'ha vissuta.
Dopo una sola visita medica, Susanna viene ricoverata
in una clinica psichiatrica: lei sa di non essere pazza,
ma nonostante questo ci resterà per quasi due anni.
|| Diario autobiografico trascritto dalla traduzione ufficiale della casa editrice italiana. ||