Kai non si definiva una persona paziente. Preferiva sfogare il suo nervosismo su di una sigaretta dal sottile spessore, mentre il filtro rendeva amara la lingua e la nicotina addolciva il mostro arrabbiato che da quando era nato aveva deciso di albergare nel lato del suo cervello dedicato al sentimento della pazienza e dell'autocontrollo. Dicevano che era dannatamente pigro. No. Non lo era. Era solo fottutamente irritato. Kai non era un tipo che si impressionava facilmente. Se davvero il ragazzo di nome Kyungsoo era morto poteva sempre buttarlo fuori come la spazzatura che si dimenticava sempre di chiudere. E questa volta, avrebbe chiuso bene il laccio attorno al sacchetto. Ma in fondo Kai sapeva che per quella volta sarebbe bastato chiamare il 911. "Ci sono diversi tipi di persone a questo mondo. Quelle che io voglio incontrare e quelle che stranamente vogliono incontrare me. Ma ti dirò una cosa. Le persone migliori sono quelle che sbattano la tua porta, entrano in casa senza essere invitati e restano senza nemmeno chiedere il permesso. E tu, Kai, sembri un gatto che ha graffiato alle porte di troppe case e non è mai stato invitato ad entrare."