Claudio Sona non aveva mai amato il calcio e ne andava fiero. Non riusciva proprio a capire la testardaggine di tante persone nel volersi chiudere in casa per un'ora e mezza, o forse più, a guardare una ventina di uomini correre dietro una palla. Ovviamente per ogni cosa c'era un'eccezione. Da qualche mese infatti Claudio amava il calcio un po' di più. In particolare da quando un certo Mario Serpa si era presentato ad una loro esterna con i pantaloncini attillati, gli scarpini e un pallone tra le mani.