"Quindi pensi che dovremmo parlarne? Pensi che dovremmo provare a gestire tutto ciò?" "No. Anche perché non ci riusciremmo. Secondo me, dobbiamo accettare il nostro piccolo infinito e lasciar perdere i grandi infiniti, poiché irraggiungibili. Però in qualche modo anche noi li riempiamo. Perché è vero che se loro non ci fossero, noi non saremmo qui. Ma c'è qualcosa, qualcosa che permette loro di essere grandi. Non la loro grandezza stessa, quella no, non conta affatto. Piuttosto, conta il modo in cui la evidenziano. Mi spiego: siamo noi che rendiamo tutto ciò così grande." "Dici sul serio?" "Certo. Perché se non ci fossimo noi e gli altri infiniti comuni al nostro, non avrebbe senso fare distinzioni tra piccoli e grandi infiniti. Ci sarebbe un infinito e basta. Ecco perché noi siamo uno dei tanti piccoli infiniti che ci circondano e che circonda quelli più grandi, gli irraggiungibili che ti ho citato precedentemente."