La vita a Kabul è tranquilla ed Hassan e Amir giocano molto spesso insieme, leggendo racconti sotto un albero di melograni sopra ad una collina vicino a casa o correndo per i prati. Ma in assoluto il "gioco" o meglio competizione che più li lega e li eccita è la gara di aquiloni. Amir ed Hassan partecipavano ogni inverno alla competizione aerea che consisteva nel far volare il proprio aquilone facendolo rimanere più tempo possibile in volo, abbattendo, se necessario, anche aquiloni avversarsi. Amir era colui che guidava l'aquilone ed Hassan invece era il miglior cacciatore di aquiloni di Kabul, ovvero era il migliore nel riuscire a recuperare l'ultimo aquilone abbattuto. In un inverno, Hassan e Amir vincono la sfida, abbattendo l'ultimo aquilone rimasto in cielo. Hassan parte alla caccia di quest'ultimo, ma non torna per la sua preghiera, e così Amir si preoccupa e corre a cercarlo per il paese. Qui commetterà il suo più grande errore nella sua vita, che lo rincorrerà in qualsiasi parte del mondo andrà. Trova Hassan faccia a faccia con il "pugno di ferro di Kabul" ed i suoi scagnozzi. Il "pugno di ferro", Assef, un rinomato bullo di Kabul, violenta Hassan sotto gli occhi di Amir che anzi che difenderlo scappa a gambe levate, facendo l'opposto di quello che avrebbe fatto, e che in passato aveva fatto, Hassan. Da qua in poi il rapporto, tra i due amici, è mutato per sempre.Alle Rechte vorbehalten
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