Capitolo 1

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Oggi è una giornata come le altre, questa mattina sono andata al lavoro e ora sono a casa che mangio una bella pizza.

Non mi sono ancora presentata, mi chiamo Anna Jonas, ho appena finito l'università e ora sono una giornalista, in pratica intervisto persone più o meno famose, le metto per iscritto e poi vengono pubblicate. Mi piace molto questo lavoro, mi piace conoscere le storie delle persone, non perchè devo farmi gli affari degli altri, ma perchè dalle loro esperienze imparo cose nuove e questo mi rende più vicina alle persone.

Ho il pomeriggio libero, avendo iniziato da pochi mesi non ho ancora un vero e proprio incarico ma il mio capo mi dice che faccio sempre un ottimo lavoro, speriamo di riuscire ad ottenere un posto.

Splende il sole a Londra quindi decido di uscire e di farmi una passeggiata nel parco vicino a casa mia, essendo una delle poche giornate soleggiate colgo l'occasione al volo e mi metto a leggere seduta su una panchina, mi piace leggere, è come se tutto intorno a me scomparisse. Sto leggendo "Il piccolo principe" lo so che è un libro per bambini ma secondo me ha un significato profondo, non mi importa cosa pensa la gente, leggere deve essere una cosa che ti rende felice.

Ad un certo punto sento qualcuno sedersi di fianco a me interrompendo il mio stato di estasi, si schiarisce la voce come per attirare la mia attenzione e dice:

«Non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi, "Il piccolo principe", un grande classico, l'ho riletto molte volte» Mi decido ad alzare la testa e a guardare in faccia quest'uomo; vengo subito rapita da i suoi occhi, non ne ho mai visti di così belli, il silenzio sta diventando imbarazzante quindi decido di dire qualcosa:

«Si, anche io l'ho riletto molte volte eppure mi fa sempre lo stesso effetto, mi affascina, è un libro con un significato profondo, anche se è per bambini» Lo sento ridere, che stia ridendo di me? Probabile, chi è che ha mai visto una ragazza adulta leggere un libro per bambini, decido di mantenere la calma e gli rispondo:

«Lo trova divertente e stupido vero? Come darle torto, una ragazza di 26 anni che legge un libro per bambini di 11»

«Oh no, non volevo farle questa impressione, non stavo affatto ridendo di lei, anzi, trovo affascinante il fatto che non le interessa quello che pensa la gente; comunque sono Tom, Tom Hiddleston»

«Io mi chiamo Anna Jones»

«Che nome splendido per una ragazza altrettanto bella» Nessuno mi aveva mai fatto un complimento così, intendo nessun "uomo", arrossisco pesantemente e abbasso il capo, non sono mai stata tanto sicura del mio aspetto, probabilmente se ne è accorto perchè mi dice:

«Perchè ti nascondi, non ti devi vergognare di nulla» Dice prendendomi il mento tra le mani facendo incontrare i nostri sguardi, mi distolgo subito dalla traiettoria dei suoi occhi 

«Scusa se ti ho messo in imbarazzo Anna, non era proprio mia intenzione» Il mio nome pronunciato da lui mi fa uno strano effetto 

«No, non è colpa sua signor Hiddleston»

«Oh per favore dammi del tu, e chiamami Tom, mi fai sentire vecchio così!» Scoppio a ridere, anche lui si unisce a me, oltre agli occhi ha anche un bellissimo sorriso, è proprio affascinante

Anna a che cosa pensi! Torna in te!

Si si ok

«Ecco sono riuscito a farti ridere finalmente!» Sorrido, guardo l'orologio, sono già le 16:00 devo tornare a casa, anche se non mi dispiace parlare con Tom

«Scusa sig... ehm volevo dire Tom, io dovrei tornare a casa, ho molto lavoro da fare»

«Vuoi che ti accompagni?» Me lo ha chiesto davvero

«No tranquillo, abito nella quinta casa di questa via, non devi disturbarti»

«Ma che gentiluomo sarei se non accompagnassi una così bella fanciulla nella sua dimora!» Lo ha detto con un accento inglese molto marcato, ci guardiamo un attimo negli occhi e poi scoppiamo a ridere come due bambini

«Va bene, ma temo di non poter farla entrare» dico tenendo il gioco.

Arrivati mi dice

«Ora che so dove abiti ne posso approfittare per venirti a trovare qualche volta per vedere a che punto sei con le tue letture»

«Questa suona molto come una scusa per vedermi»

«Beh in effetti lo è, mi sono divertito oggi e spero di poterti rivedere da qualche parte» Wow è proprio bello

«Anche io mi sono divertita, e poi ti devi far perdonare per avermi riso in faccia!»

«Oh scusa ancora per quello! Sono proprio un idiota!»

«Ma dai! Ti stavo prendendo in giro!» dopo questo ci mettiamo a ridere per l'ennesima volta

«Allora ci vediamo in giro Anna»

«Ciao Tom»

Il resto del giorno l'ho passato riscrivendo l'intervista che ho fatto oggi, e a pensare a Tom, non riesco a smettere di pensare a quell'uomo, a quegli occhi, a quel sorriso... 

Anna concentrati, non lo rivedrai più e che cosa ci può vedere quell'uomo in te!

Scaccio via questi pensieri e mi addormento sul divano.

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Spazio autrice!

Questo è il primo capitolo della mia prima storia! Spero veramente vi sia piaciuto.

Anna <3

Non si vede bene che con il cuore | T.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora