23. Spedizione dei Dieci is the new Suicide Squad

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Charlie era abituata a non essere brava nelle cose. Insomma, a casa era dalla prima superiore che la prof di educazione fisica le metteva la sufficienza solo per non doverla rivedere agli esami di recupero. Era una cosa a cui aveva fatto il callo, ormai.

Ma passare dall'essere la prima della classe in quasi tutte le discipline a farsi superare perfino da Erik... quello era umiliante.

Era più di una settimana che la cosa andava avanti. E lei non ne poteva ufficialmente più.

April le soffiò sulla testa, dove una ciocca di capelli stava ancora fumando dopo un incontro troppo ravvicinato durante un'esercitazione con la lava. Si sedette accanto a lei sulla balla di fieno. Alcuni dei cavalli-automi della stalla nitrirono. Parker, appollaiato su una delle travi, si sporse per farsi dare una carezza, ma si tirò subito indietro quando Erik rientrò nella stanza con una montagna di bulloni arrugginiti. Li abbandonò sul tavolo da lavoro e riprese il saldatore automatico che aveva lasciato a terra.

«Si può sapere che stai macchinando?» gli chiese la norvegese.

Il ragazzo non alzò neanche lo sguardo.

«Sto cercando di costruire un sistema di estinzione istantaneo portatile. Da portare dietro la prova di domani, sapete. Vorrei evitare di prendere fuoco in mezzo al giardino.» spiegò. «Se volete posso costruirne anche per voi.»

April e Charlie si lanciarono un'occhiata scettica.

«Non ti preoccupare, ce la caveremo.» rispose quest'ultima.

«Dov'è Calli?» chiese l'altra, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio. «Mica doveva aiutarti?»

Il ragazzo scrollò le spalle.

«Lei e Arenui sono al loro... qual è? Sesto appuntamento?»

April storse il naso.

«Sesto? E non l'ha ancora baciata? Okay essere gentiluomini, ma per i Dieci Antenati, la tensione sessuale fra quei due mi uccide.»

«Lui è un principe. I principi hanno un codice morale da seguire, no?» aggiunse Charlie.

«No, niente di particolare, in realtà.» rispose una voce alle loro spalle.

Le ragazze si voltarono, incontrando lo sguardo di Arenui che, con sorriso divertito, le osservava dall'uscio della stalla. Calli, accanto a lui, era rossa fin sopra la punta delle orecchie.

«Signore.» le salutò il ragazzo, come se niente fosse. «Mi piacerebbe poter stare qui con voi ad approfondire il discorso "tensione sessuale", ma Claz ha chiamato un'adunata. Ha un annuncio da fare.» disse.

«Che tipo di annuncio?» chiese Erik dal fondo della stalla, tirandosi su gli occhiali da saldatore sulla testa.

Il più grande scrollò le spalle.

«Vedrete.»

Loro non ribatterono. Seguirono Arenui e la fiumana di studenti che si stavano dirigendo verso l'aula magna. I primini sembravano essere gli unici all'oscuro di tutto. Erano giorni, ormai, che lì alla Cripta si respirava un'aria strana, irrequieta. Claz era stato chiuso nel suo ufficio senza mai uscire, i granchi avevano dovuto portargli da mangiare davanti alla porta, e tutti i ragazzi dell'ultimo anno non facevano che aggirarsi per i corridoi come se fossero pronti ad affrontare una battaglia da un momento all'altro.

Claz li aspettava sul palco, al suo solito posto accanto al leggio, affiancato da Miss Soleil e l'intero corpo insegnate. Se ne stavano lì allineati in aria solenne, lanciando occhiate nervose alle prime file di studenti. April e Charlie si scambiarono uno sguardo preoccupato.

Le cronache di Counterearth - L'AntiterraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora