primo racconto

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febbraio 2050
mi alzo e guardo fuori dalla finestra, sta nevicando, quanto è bella la neve... mi ricorda di quando da piccola facevo i pupazzi di neve con mio papà e venivano proprio bene... o forse è solo il mio ricordo distorto a farmeli ricordare così.
leggo qualche notizia, niente di nuovo oltre ai soliti omicidi e politici che fanno promesse alle persone che non manterranno mai.
lo guardo, ancora sta dormendo a letto, è il suo compleanno e lo porto a Venezia, la mia città preferita.
vado in bagno, mi trucco un po' per farmi più bella e mi metto a posto i capelli. mi metto i vestiti che avevo preparato ieri: un maglione rosso stretto, un paio di jeans e stivali alti e neri che mi regalò mia madre anni fa a Natale.
sento le sue mani sui miei fianchi, un bacio sul collo e il suo corpo caldo dietro al mio. "buongiorno bellissima" mi sento dire, mi giro e gli do un bacio "auguri amore, preparati dai". lui non sa dove lo porterò... o almeno mi piace crederlo perché alla fine io ho sempre scelto quella città e lui lo sa bene.
mi chiedo se si è mai pentito di non avere figli con me, alla fine non è stata colpa mia se non potevo averli ma certe volte mi sembra così triste a guardare le altre famiglie felici con dei bimbi... ha quasi le lacrime agli occhi e mi chiede sempre di andarcene quando ci sono queste scene. molte volte volevo lasciarlo andare, fare in modo che possa crearsi una famiglia lui con un'altra donna ma non ci sono mai riuscita, probabilmente sono egoista per questo ma io sto bene con lui.
ce l'ha fatta, si è preparato e adesso andiamo finalmente.

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