Freddy Fazbear's Pizza.
Quel locale non era mai stato un luogo comune. Tutti lo sapevano, partendo dagli ospiti abituali fino ad arrivare ai dipendenti. Era ciò che si poteva definire il "segreto di Pulcinella".
A onor del vero, il luogo dove sorgeva il locale non era mai stato un vero e proprio paradiso.
Al contrario, prima di esso c'era un cimitero, e anche uno di quelli tenuti male per giunta, con i rampicanti che crescevano incontrollati e le lapidi dei passati a miglior vita che cadevano a pezzi.
Il luogo appena descritto era stato, per l'appunto, abbattuto 10 anni fa per far spazio al Freddy's. Gli ideatori del locale, Henry Stein e William Afton, erano più che felici, come il resto della popolazione della piccola cittadina di Hurricane per giunta, di liberarsi di quel posto così decrepito. Henry e William si potevano facilmente definire due genii. Il primo era un economista di successo, con un fiuto per gli affari che raggiungeva il disumano. Il secondo invece era un ex biologo e meccanico, gestore della sua azienda, la Afton Robotics, e aveva deciso di finanziare l'amico in questo suo progetto.
Un'altra differenza tra i due era sia il carattere, che l'aspetto fisico: Henry aveva un altezza nella media, con degli occhi blu, i capelli biondi, corti e sempre spettinati. Portava gli occhiali e aveva un accenno di basette dello stesso colore dei capelli. Aveva un carattere schivo, molto timido, e si apriva solamente con i suoi amici più cari e con la sua figlioletta Charlotte Stein, ultimo membro della famiglia che gli era rimasto dopo che in terribile incidente ferroviario le aveva portato via la moglie. William era invece tutto il contrario dell'amico: era un omone grosso, alto e in leggero sovrappeso, e i suoi capelli neri erano sempre ben pettinati, principalmente perché amava fare sempre bella figura. Ironicamente, il suo colore preferito, il viola porpora, era anche il colore dei suoi occhi dallo sguardo gentile. Aveva un carattere aperto, sorrideva sempre a chiunque ed era sempre disposto a dare una mano a qualcuno.
Anche lui aveva una famiglia, molto più numerosa rispetto a quella di Henry: William infatti aveva una moglie di nome Margareth e tre figli, Micheal che con i suoi 10 anni era il più grande, Elizabeth che di anni ne aveva 8, e infine Norman, che aveva solo 1 anno.
Insomma, viste le diversità, pare impossibile che questi due potessero andare d'accordo, eppure erano stati migliori amici sin dai primi anni di vita.
Il più grande vanto di Henry e William era sempre stato proprio il Freddy's, il primo locale nell'intero Utah a utilizzare come mascotte dei robot per intrattenimento, che nel gergo del mestiere prendevano il nome di animatroni. Difatti i due si erano messi d'impegno per far sì che queste meraviglie della meccanica fossero il più avanzate e perfette possibile per l'epoca.
Tutto questo impegno aveva portato, alla fine, alla nascita di un nuovo tipo di tuta robotica: le tute Springlock.
Queste tute avevano L'incredibile capacità di poter chiudere un endoscheletro robotico su sé stesso utilizzando un complesso meccanismo di molle, e facendo ciò anche un essere umano poteva entrare dentro codeste tute.
Henry e William stessi decisero di indossare svariate volte le tute, che rappresentavano un orso dorato, chiamato Fredbear, e un coniglio del medesimo colore, che era stato chiamato Spring-Bonnie, anche se molte persone finivano per chiamarlo Roger, probabilmente un semplice soprannome che si rifaceva a un vecchio film che aveva come protagonista proprio un coniglio con quel nome. Chiaramente, questi due robot "speciali" andavano ad affiancarsi alle mascotte principali, ovvero Freddy l'orso, Bonnie il coniglio, Chica la gallina e Foxy la volpe pirata.
Per qualche mese, tutto andò bene.
Poi accadde la tragedia.
C'era qualcosa che sia Henry che William non avevano minimamente considerato.
La fragilità di quelle tute non testate a sufficienza.
Accadde tutto in un attimo: William, mentre indossava ancora la tuta, inciampò e andò a sbattere contro il muro del locale.
In quel preciso istante, le molle che tenevano l'endoscheletro cedettero.
William cominciò ad urlare di dolore, mentre il sangue si riversava a chiazze sul pavimento e gli organi venivano schiacciati dall'endoscheletro. Le persone cominciarono a fuggire in massa dal locale, e nel fuggi fuggi generale, l'unico a chiamare il 911 per mandare un ambulanza fu proprio Henry.
Forse per via dell'importanza del malcapitato, e forse anche grazie a un po' di fortuna, l'ambulanza arrivò in tempo, e William fu portato all'ospedale il prima possibile. L'uomo fu salvato per miracolo, e nonostante i numerosi mesi di operazione per riuscire a curare gli organi colpiti dalla tuta, egli riuscì a cavarsela e a essere dimesso. Le brutte notizie per l'uomo però non finirono qua.
Difatti, appena lasciò l'ospedale, a William fu data una notizia terribilmente amara: sua moglie Margareth era stata ritrovata morta in casa. Il corpo era stato trovato dai suoi stessi figli in soggiorno, durante la mattinata.
Sembrava fosse stata impiccata, ma la polizia sostenne che si trattasse di un suicidio, viste le condizioni mentali precarie della signora sin dal ricovero del marito.
Da quel momento, il carattere di William cambiò notevolmente. Aiutò Henry a salvare il Freddy's dalla chiusura, per poi mollare tutto e lasciare il locale in mano sua.
L'uomo cominciò a farsi vedere sempre meno per le strade della cittadina, e quando si mostrava, aveva un carattere assai più schivo e maleducato.
Henry tentò svariate volte di visitare William, parlarci oppure anche solo contattarlo tramite una telefonata, ma l'uomo né rispondeva né si fece trovare, e continuò a ignorarlo per svariati mesi. L'unico minuscolo contatto che Henry riuscì ad avere fu grazie a sua figlia Charlotte, che andava a scuola assieme a Elizabeth.
Tutto ciò andò avanti per 2 mesi, ininterrottamente. William non si faceva sentire, Henry cercava di contattarlo, falliva e il cerchio ricominciava.
Poi ad un certo punto, dal nulla, qualcosa cambiò.
Henry cominciò a smettere di cercare di contattare il suo oramai passato amico e compagno. Non fu una cosa graduale come si potrebbe pensare. Henry smise di provarci. Non cercò più di telefonargli, e smise anche di passare ore davanti alla porta della casa di William nella speranza che egli aprisse.
Semplicemente, egli perse la speranza. Cominciò a impegnarsi a fondo nel locale e nel suo lavoro, e pian piano, con molta fatica e pazienza, tutti i ricordi di William finirono in parte nel dimenticatoio, con lo stesso uomo che oramai non era nient'altro che una pallida memoria nelle vie infinite del tempo.
Henry cominciò anche a trascorrere più tempo con la sua tanto amata figlia, cercando di riallacciare dei rapporti che, con il tempo, principalmente per colpa del lavoro, si erano consumati.
Si può credere che quello fu, per Henry Stein, uno dei pochi momenti di felicità vera della sua così contorta ma allo stesso tempo semplice vita.
Ma, come abbiamo già detto, questa storia è maledetta, no?
E così, dopo molto poco tempo, accadde la tragedia finale.
Due dei tre figli di Afton, Micheal e Elizabeth, sparirono improvvisamente una mattina di un freddo dicembre, seguiti nel pomeriggio dagli stessi Henry e William.
Il primo non fu più ritrovato. Non si sa neanche se morì o se scappò, in preda alla follia.
La sorte di William, però, non fu altrettanto vaga: egli fu ritrovato morto pochi giorni dopo su una strada che portava fuori città.
Era morto congelato.
Charlie fu mandata a vivere con sua zia Jenny Stein, la sorella di Henry, e assieme a lei abbandonò la città di Hurricane.
Era stata la stessa Jenny a volersene andare dalla cittadina.
"meglio stare lontani dai questi posti maledetti", come aveva detto lei.
Norman Afton, il bambino più piccolo che, per qualche ignoto motivo era sopravvissuto, andò a vivere in un orfanotrofio, e fu affidato ai Brown, una famiglia che era da sempre stata molto vicina agli Afton, soprattutto grazie alla figlia di 14 anni Vanessa, che nonostante la differenza di età, era tra gli amici più stretti di Micheal.
Da quel momento sono passati 10 lunghi e dolorosi anni.
Anni in cui il dolore della perdita da parte delle vittime non se n'è mai andato.
E ora, in una torrida estate del 1993, tutti i nodi verranno al pettine.---------------------
Charlie era sotto una mole di pressione assurda, quasi insopportabile.
L'idea di dover tornare il quella cittadina la spaventava a morte e, onestamente, non le si poteva dare torto.
Lei nemmeno ci voleva tornare a Hurricane.
Ma quando gli arrivò la lettera d'invito alla annuale commemorazione delle vittime di 10 anni fa, sua zia l'aveva costretta ad andare, dicendo che ormai era abbastanza grande e che doveva farlo per suo padre.
Se fosse stato per lei, avrebbe gentilmente declinato l'offerta.
E invece eccola lì, in macchina, che andava dritta dritta nel luogo che odiava di più al mondo.
Dopo due ore di macchina che le parvero infinite, apparve un cartello al lato della strada.
"Hurricane.
La città più tranquilla dello Huta!"
Charlie guardò il cartello e scosse la testa.
Dovevano decisamente cambiarlo, anche perché definirla la città più tranquilla dello Huta era un controsenso.
"probabilmente cercano di togliersi di dosso tutta quella brutta pubblicità".
Dopo altri pochi minuti di macchina, le prime case cominciarono ad apparire alla vista.
Erano tutte molto simili, con la stessa forma e colori, e si susseguivano ad intervalli regolari.
Charlie cercò di allontanarsi dalla zona il più velocemente possibile per raggiungere il municipio, luogo della commemorazione.
Tutti quei bambini che giocavano sui marciapiedi, che ridevano, che si divertivano...
Erano nauseanti per lei.
Presto comunque, per immensa fortuna della ragazza, le varie villette lasciarono il posto al centro città.
Hurricane non era una cittadina molto grande, con solo un paio di ristoranti, un cinema, una biblioteca, una scuola e qualche negozio.
Ah, e chiaramente c'era anche il municipio, ovvero un vecchio edificio oramai in malora.
Charlie parcheggiò finalmente la macchina in uno dei pochi spazi liberi davanti al municipio, e scese.
Entrò nel municipio, che da dentro era ancora più decadente che da fuori, con pezzi di mura che si staccavano e cadevano perennemente.
Non ci mise troppo a trovare la stanza dove ci sarebbe stata la commemorazione vista l'esigua grandezza di quel luogo, e quando e
entrò si rese conto di essere stata una degli ultimi ad arrivare.
Si sedette sul posto riservato a lei, in prima fila, vicino ad una ragazza che a occhio e croce doveva avere una ventina d'anni.
La ragazza guardò Charlie e le sorrise.
«Ciao Charlie. È un po' che non ci si vede» disse con tono calmo.
Charlie la guardò stranita.
«Non ti ricordi di me? Sono Vanessa Brown, la migliore amica di Micheal».
A Charlie si illuminarono gli occhi appena sentì quel nome.
Effettivamente, anche se cresciuta, il suo aspetto era molto simile a quello di 10 anni fa: alta, magrolina e con i capelli mori e lunghi racchiusi in una coda da cavallo.
Charlie cercò di sorridere e la salutò a sua volta.
«Si, ora mi ricordo di te Vanessa! È un piacere rivederti» disse.
Improvvisamente, da dietro Vanessa uscì fuori un bambino di 11 anni.
Non era molto alto, ma anche lui era magro, con una faccia che sembrava quasi annoiata e triste.
«Questo è Norman» disse Vanessa «È il figlio degli Afton che è sopravvissuto alla strage».
Norman saluto Charlie con un movimento della mano, ma senza cambiare minimamente espressione. Charlie fu costretta a fare lo stesso.
Presto però, un uomo salì su un piccolo palco davanti alle varie sedie e, con un microfono, richiamò tutti all'ordine.
Poi cominciò a parlare.
«È un piacere avervi tutti qui» disse «Il mio nome è Caleb Hyles, e sono il sindaco di Hurricane. Esattamente in questo giorno di 10 anni fa, questa cittadina ha assistito ad uno scandalo immenso. Difatti, quel giorno due bambini e due uomini furono ritrovati morti in luoghi diversi.
Mi dispiace dovervi richiamare tutti qui per ricordare un avvenimento cotanto nefasto, ma sono dell'idea che il ricordo sia l'unico modo che noi come umanità abbiamo di evitare nuovamente queste tragedie»
Le poche persone in quella stanza applaudirono al discorso, Charlie e Vanessa compresi.
Il sindaco riprese a parlare dopo quei pochi secondi di applauso.
«Come molti di voi sapranno, i due uomini uccisi erano William Afton e Henry Stein. I due erano proprietari di un locale all'avanguardia che faceva uso di robot animatronici.
Era unico nel suo genere, e purtroppo esso andò in malora dopo la morte dei fondatori.
Ma ora, cari concittadini, sono felice di annunciarvi che il locale verrà finalmente riaperto in loro onore!»
Un altro applauso partì, ma stavolta Charlie non vi partecipò. Era scioccata.
Quel locale così odioso avrebbe riaperto.
Il luogo che le aveva rovinato la vita era pronto a mostrarsi nuovamente a tutti.
Pian piano l'applauso si placò, e una nuova figura prese il posto del sindaco sul palco.
Era letteralmente pelle e ossa, con un sorriso non proprio rassicurante sul volto.
«È un piacere conoscervi» disse continuando a tenere quel sorriso tra le labbra.
«Mi chiamo Dave Miller, e sono colui che ha deciso di aprire nuovamente il locale Freddy Fazbear's Pizza».TO BE CONTINUED
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FIVE NIGHTS AT JOKE'S - NIGHTMARE BY DESIGN
HorrorUna tragedia circonda la città di Hurricane, e Charlie, una parente delle vittime, non può dire di essere felice di tornare in quella cittadina per commemorare le morti. Ma ben presto, scoprirà che il luogo che odiava così tanto, un locale da molti...