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#Song: "Jxxiii - Chees."
"Il tempo si stava scurendo, la luce affievolendo, le nuvole abbassando, stava per arrivare un temporale. Maggie stava tornando dalla nuova casa dei vicini, lei la chiamava il cubo nero ultima generazione, perchè rispetto alla sua e le altre piccole case nelle vicinanze, nell'aperta campagna di Bristol, quella sembrava un grattacielo di New York. Cominciava ad odiare quella pazza bionda che sembrava una Barbie a 19 anni, la figlia maggiore dei Del Bene. Cominciò a piovere, goccioloni rossastri di polvere. Lui era lì, seduto sul marciapiede, fradicio e solo."
{ Cara Polverina, sorella mia. Forse ho incontrato qualcuno che ti somiglia. Si chiama Angelo, guarda un pò il destino. Stava lì biondo, coi riccioli bagnati attaccati alla guancia, bello ed infreddolito. Ha sollevato la faccia. E io non sono riuscita a dire niente. C'era tanto dolore in quel viso, neanche in un adulto. E gli occhi erano azzurri, ma vuoti come quelli di una statua. Era magro così magro che la sua caviglia era più sottile del mio polso. Aveva un fazzoletto rosso al collo. Il suo segreto era più grande del mio. }
"Disse la giovane alla sua amica immaginaria. La pioggia li bagnava e stavano li fermi, a lasciarsi inzuppare."
Maggie: { Ciao! }
Angelo: { Ciao! }
"La voce era nasale, da cherubino col cimurro."
Maggie: { Sei il nuovo vicino vero? }
"Non ha risposto, vedeva che tremava."
Maggie: { Posso fare qualcosa per te? }
"Lui si tirò su, un pò infreddolito proprio come un angelo caduto e ha cercato di asciugarsi i capelli con la manica."
Maggie: { Forse è ora di rientrare. La pioggia non smette... }
Angelo: { Non voglio tornare a casa... }
"Maggie non gli chiese il perchè. Notò che aveva un occhio più chiaro dell'altro. Un cielo limpido e uno nebbioso."
Maggie: { Vuoi venire da noi? }
Angelo: { No, però se vuoi possiamo passeggiare. }
