永遠の — A Noi.
raccoglieva lucciole e le inseriva in barattoli di
vetro che odoravano di chiaro di luna.
le avrebbe portate in camera solo per vederle brillare e sfumare in un intricato ritmo di battiti cardiaci, di conversazioni a lungo dimenticate, di sussurri e di segreti, vederle danzare e pulsare insieme. guardavo e le dicevo che se non le avesse liberate, avrebbero smesso lentamente di brillare. uno ad uno, le pulsazioni avrebbero perso velocità, le gambe minuscole avrebbero iniziato a tremare e vacillare, prima di cadere senza vita sul fondo. mi guardava e tracciava linee immaginarie con un'unghia lungo il bordo del vetro luminoso e mormorava semplicemente "lo so, ma è meglio così, dovrebbero avere qualcuno che guardi attentamente la loro bellezza, fino alla fine".ci sedevamo fuori nei giorni di pioggia, sotto la copertura della veranda. iniziava ad intrecciare i miei capelli, appoggiava il mento sulla mia spalla e mi fissava meravigliata mentre io ascoltavo le gocce di pioggia tintinnanti che cadevano sulle nostre tazze da tè. avrebbe iniziato a mormorare quanto fossimo sciocche a guardarci dall'alto in basso, spettegolando come donne anziane. "nulla è per sempre bello, è ridicolo guardarci dall'alto in basso, guarda" sussurrò, infatti, contro la pelle del mio collo "anche loro devono camminare per terra quando piove" disse indicando le gocce d'acqua.
mi sedetti di fronte alla vanità della sequoia, giocando con la scarsa quantità di trucco che possedevo, dipingendo le labbra con il lucidalabbra rosa mentre lei mi colorava le unghie con lo stesso colore. avendo fame di curiosità, non badandoci, le chiesi se avesse mai pensato di baciare una ragazza. iniziò a ridere, la sua risata fluttuava nell'aria come un campanello eolico, morbida e scintillante. quei cunei di pesca perfetti si arricciavano attorno ai denti d'avorio e alla fine trovarono il loro posto, pieno e morbido sulla mia fronte, e quando quelle iridi scintillanti incontrarono le mie, mi chiese molto dolcemente la motivazione di quella improvvisa domanda "cosa intendi dire?" mi limitai a sorridere e le dissi che un giorno gliel'avrei detto, per ora volevo solo sdraiarmi alla luce del sole con lei, cercando fate nei movimenti della polvere.
quando il caldo estivo si trasformò in neve invernale ci ritrovammo in una terra magica fatta di cristalli delicati. mi prese la mano per tenerla al caldo mentre camminavamo faticosamente sulla neve, ridendo e cantando. mi portò nella foresta dove ci nascondemmo dietro ad un cespuglio di agrifoglio, creando pupazzi di neve in miniatura e dando loro dei nomi. era così concentrata nel renderli perfetti, che rimase sorpresa quando le mie dita rosse sfiorarono il suo viso e quando misi i suoi capelli dietro le orecchie. "hai freddo, vero?" le chiesi, lei sorrise e non potei fare a meno di ricambiare il sorriso, misi una mano sulla sua spalla e le diedi il mio cappotto che sapeva di fiori e calore. rimanemmo lì per alcuni istanti, osservando la neve che scendeva dal cielo sopra di noi, cospargendo i nostri capelli con scaglie luccicanti. mi chiese se avessi freddo ma prima che potessi rispondere sentii le sue mani avvolgere le mie, il mio viso si infiammò e lei iniziò a ridere "no, suppongo tu sia abbastanza calda ora" risposi.
appoggiai la testa sulla sua spalla mentre mi pettinavo i capelli con le dita. le sue, invece, trovarono la loro strada sul mio viso e disegnarono delle immagini che solo io capivo, mentre lei ascoltava il suono costante del mio respiro.
disse che avrebbe tanto voluto rimanere qui per sempre, nel nostro mondo di pizzi, fate e lucciole mentre fissava il cristallo più bello che avesse mai visto, avvolto delicatamente attorno alle sue dita. premetti le mie labbra sulla sua fronte dicendole che questa volta dovremmo lasciar andare le lucciole perché rimanere intrappolate nel barattolo le avrebbe solo fatte morire. annuì e mi chiese che differenza facesse, tanto alla fine sarebbero morte comunque. mi avvicinai ancor di più a lei e intrecciai la sua mano sinistra con la mia "perché almeno moriranno sapendo che erano libere" e la baciai.
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' CHIARO DI LUNA E LUCCIOLE
PoetryAttirerei ogni singola stella dal cielo notturno se solo portasse a te.