Inizialmente provai ad inseguire il bus, anche se ormai era tutto inutile. Intanto il gruppetto vicino al bar mi guardava, come se volessero avvicinarsi a me e chiedermi qualcosa. A questo punto io mi risiedo alla fermata preoccupata con la testa fra le mani e i gomiti poggiati alle ginocchia, perchè non c'erano altri bus che passavano e non volevo ritornare a casa.
Improvvisamente sento dei passi e subito dopo sento dire da dietro di me "Hey" mi giro ed era proprio quel gruppetto, c'erano 3 ragazzi e 2 ragazze. Rispondo anche io sorpresa con un "hey". Chiedono se ero di queste parti e che ci facevo qui e io rispondo "In realta sono di un paesino qui vicino solo che ora uhm" a dir la verità non volevo rivelare che ero scappata, avrei dovuto dire troppo, quindi dico "solo che stavo cercando un posto dove andare visto che, insomma avevo una settimana libera, in cui non dovevo fare niente", loro dicono "no perché ti abbiamo visto in difficoltà con il bus e volevamo vedere se potevamo aiutarti, magari mentre aspettavi un altro bus potevamo ospitarti anche noi" inizialmente ero un po perplessa anche perché non li conoscevo nemmeno e poi una domanda mi è sorta spontanea, perché ha parlato al plurale? vivono insieme?, ma dato che ero disperata ho accettato. Loro allora vedendomi non molto convinta dicono "non preoccuparti non siamo dei maniaci ed è normale che non ti fidi al cento per cento di noi, nel frattempo vuoi venire a fare due passi con noi?". Quella sarebbe stata un occasione anche per conoscere la ragazza del bar, che fino a quel momento non aveva detto una parola, ma era in silenzio e mi guardava. Ci dirigiamo verso il mare, incredibile come io non sapessi che in realtà il mare era molto vicino al paesino in cui abitavo, e pure ho sempre pensato il contrario.
Iniziamo tutti a conoscerci, a ridere e cominciamo a prendere un po di confidenza. Si chiamavano Luca, Manuel, Edoardo, Mary e Nicole ed avevano più o meno tutti 16/17 e 18 anni. Ci sediamo su un muretto e io e Nicole, la ragazza del bar, capitiamo sedute vicine. Così iniziamo a parlare e a conoscerci meglio, era come se tra noi due ci fosse già qualcosa, quando parlavamo era come se fossimo in perfetta sintonia, ci brillavano gli occhi ogni volta che i nostri sguardi si incociavano, proprio come se fossimo destinate a stare insieme, ad incontrarci. Credo di non essermi sentita così mai con nessuno.
Verso le 4:30 iniziamo ad andare verso la casa in cui abitavano. Era una piccola casa e vedendo tutto quello che c'era al suo interno inizio a convincermi che forse veramente erano diversi dalle persone del mio paesino.
Da come ho capito c'era un angolo per le cose di ognuno e tutti avevano un hobby diverso, nell'angolo di Edoardo c'erano cose artistiche, in quello di Manuel c'erano cose per lo skate, che da come ho capito peró era una passione che accomunava un po tutti, in quello di Mary c'erano cose per il ballo, nell'angolo di Luca c'erano cose per la tecnologia e infine in quello di Nicole c'erano cose per i viaggi, cartoline, macchina fotografica, polaroid e calamite.
STAI LEGGENDO
Two girl, one heart
Teen FictionQuesta è storia di una ragazza lesbica di nome Andreia, che vive in un piccolo paesino dove la maggior parte delle persone sono omofobe e discriminano anche solo chi fa un apprezzamento su una persona del suo stesso sesso. Ma un giorno tutto cambia...