La risata fragorosa di Louis si irradiava nella loro camera da letto, colmava quei 20 mq di vuoto.
I suoi occhi quasi vitrei erano velati da una alone di stanchezza e di felicitá.
La sua pelle profumava di bagnoschiuma alla cannella e di sudore. La fronte era leggermente imperlata da quelle goccioline salate, le guance erano due rose in fioritura.
Avevano appena fatto l'amore.
Harry lo guardava estasiato, Louis sorrideva ; il suo sorriso, uno spicchio di luna in quella notte buia.
I vestiti erano sparsi sul pavimento alla rinfusa, le lenzuola candide sporche di quell'amore immenso; immensa proprio come la paura di perdersi e non ritrovarsi.
Gli lambiva dolcemente il viso, marcando quei tratti angelici che lo contraddistinguevano, che lo rendevano il principe della notte.
Harry tese l' orecchio sinistro sul suo torace per udire il battito scandito dal suo cuore, il suo cuore che come una locomotiva sbuffava e portava via ogni insicurezza, ogni malinconia.
Le loro gambe erano strette fra di loro, intrappolate in una morsa salda, unite in un abbraccio letale;letale come la voglia di urlare al mondo una verità troppo scomoda, di svelare al mondo un amore incommensurabile.
Louis giocherellava con i suoi ricci perfetti, li annusava e poi li baciava uno ad uno. Pur essendo immersi in quella distesa ombrosa, gli occhi di Louis riuscirono distintamente a intravedere le fattezze di Harry.
Lui che era una statua greca, lui che doveva essere solamente contemplato, idolatrato, amato.
Era lecito essere acciecati da quella perfezione, innamorarsi di quelle fossette che come i fiori di pesco a maggio, sbocciavano quando sorrideva.
Era giusto sperare che la notte diventasse eterna, che le tenebre inghiottissero ogni paura e che custodissero come il più prezioso dei diari, il loro segreto d'amore.
Louis si liberó dolcemente dalle premure di Harry che, con sguardo vigile, seguiva ogni sua mossa.
Louis quasi alla cieca e con fare impetuoso, cercó tra i cassetti del suo comodino un pacchetto di sigarette e un accendino. Amava fumare dopo aver fatto l'amore, amava fare l'amore con Harry.
La fiamma brillava flebile in quella stanza, una piccola luce in quell'infinito. Le tende erano totalmente chiuse, le lampade appositamente spente affinchè nessun ficcanaso potesse disturbarli.
Ecco la prima boccata di fumo, la prima boccata di vita al retrogusto di nicotina. Inspiro lentamente Louis come se potesse assaporare perfettamente ogni singola componente di quella sigaretta per poi dopo espirare debolmente. I polmoni si riempivono di quell'aria velenosa, come i suoi occhi di lacrime ogni qual volta che era costretto ad abbandonare Harry.
Non potersi abbracciare, sfiorare, guardare erano atroci torture a cui entrambi erano sottoposti.
Harry lo osservava prietrificato. Non gli sarebbe mai piaciuto l'odore di quella robaccia, come l'aveva definita il più delle volte,ma doveva ammettere a se stesso che durante quel rito, Louis appariva ai suoi occhi ancora più sexy; un angelo caduto dal cielo che contaminava la sua anima, che cedeva ai vizi terreni. Un po' di cenere cadde sul pavimento freddo altro sulla pelle nuda di Louis. Esalò un piccolo gemito di dolore che giunse alle orecchie di Harry come un leggero sussurro.
Pian piano Louis si alzò dal letto mostrandosi in tutta la sua bellezza.
Harry scrutò minuziosamente la sua schiena. Ogni muscolo era ben definito, sviluppato ma non in modo eccessivo. La pelle era leggermente abbrozzanta dopo essere stata lambita dai dolci raggi di Los Angeles.
Le sue piccole gemme preziose successivamente si spostarono sul suo fondoschiena: due natiche sode, due frutti maturi e polposi. Avrebbe voluto graffiarli, morderli, assaggiarli ancora e ancora fino a farlo gemere sotto di lui.
Si bagnò le labbra asciutte con la lingua umida e poco dopo se la passò tra i denti famelico.
Un leggero tepore invase il suo basso vente, una scossa proibita che percorse ogni centimentro di un corpo ancora non del tutto stanco.
Intanto Louis con fare sospetto, scostò le tende cioccolato per poi aprire la finestra e buttar via la cicca non del tutto spenta. Per qualche secondo si fece cullare dall'alito fresco della brezza notturna, le sue guance non ardevano più, non erano più bollenti, i capelli erano ancora più spettinati ma ció gli aveva conferito un aspetto ancora più ribelle; un lato molto amato da Harry.
Louis improvvisamente sentì dei passi felpati raggiungerlo, mani sinuose stringerlo e labbra carnose baciargli le clavivole.
Non aveva sentito il cigolio della rete, non aveva avvertito il suo sguardo su di lui fino a quel momento; troppo assorto in pensieri che non avrebbero mai avuto voce.
Ora una scia umida di baci lascivi percorse la colonna vertebrale di Louis mentre con una mano libera, Harry gli palpeggiava la natica sinistra.
-Haz....- la sua voce rotta dal piacere, parole che erano diventati rantoli.
Harry amava guardarlo mentre bruciava tra le fiamme della lussuria, mentre godeva sotto il suo esperto tocco. Louis si girò e con il naso sfiorò leggermente la gota scarlatta di Harry. Sotto la luce di quelle poche stelle, Louis potè intravedere le sue pupille dilatate, le labbra esitanti.
Louis era la sua droga, la sua unica dipendenza, l'adrenalina nel suo sangue.
Le loro bocche si sfioravano, si assaggiavano.
Harry succhiava il labbro inferiore di Louis, percependo con la lingua esperta, il sapore amarognolo della nicotina.
Baci al fumo.
Le lingue si scontravano, lottavano.
Le lingue si accerezzavano, facevano l'amore.
Le mani di Louis si insinuarono tra i capelli mossi di Harry, si perdevono tra quei ricci ormai non più perfetti.
Un piccolo ghigno comparve sul viso di Louis
- Sei insaziabile Harold- rise leggermente mentre continuava a torturarlo.
- Non è colpa mia se sei fin troppo appetibile- Harry cercò di recuperare il più in fretta possibile dell'ossigeno, non voleva sottrarsi a lungo da quel dolce tormento. Dal suo tormento.
Louis riuscì, se pur non tanto facilmente, ad indirizzare il suo corpo e quello del suo compagno verso le soffici lenzuola di lino.
Harry si fece guidare dalla sua bussola, da quella bussola che lo avrebbe condotto alla felicità. Louis inciampò quasi tra i suoi passi, mosso dall'impeto della passione, accecato dalla voglia di far suo quel corpo tanto amato, di imprigionare quel cuore che sarebbe stato suo per sempre.
Lo fece distendere dolcemente sul morbido materasso mentre dalle sue labbra preferite fuoriuscivano acuti lamenti.
Harry bruciava, ardeva, amava.
Louis lambiva, baciava, amava
I loro cuori danzavano sulle note di un amore così semplice e genuino.
I loro sospiri si mescolavano diventando un unico soffio vitale.
Le dite si intrecciavano, i fianchi si sfioravano.
Le loro anime si coccolarono a lungo prima di diventare un un essere solo, un sinolo perfetto.
Alla notte fu elargito il dono più bello; assistere a quell'amore; quell'amore così forte da abbattare ogni ostacolo, ogni barriera , di spazzare ogni dolore.
Quell'amore che non sarebbe mai morto ma, come una fenice dalla sue ceneri, sarebbe sempre risorto.
STAI LEGGENDO
Baci alla nicotina
FanfictionLe tue labbra creano dipendenza come il dolore che provo in tua assenza