The happy culo story pt. 1

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Tanto tempo fa, in un piccolo paesino del Molise (psss in realtà il Molise non esiste ma facciamo finta) viveva un culo sempre allegro e sempre sorridente. Il suo nome era Gianculo, ma per gli amici era semplicemente culo.

Gianculo aveva circa 10 anni e data la sua giovane età era normale che fosse molto vivace...ma quello che tutti si chiedevano era come faceva ad essere sempre felice (e quando dico sempre intendo proprio sempre, anche quando il suo proprietario aveva la cacarella).

Beh il suo segreto era semplice: sapeva di essere utile, sapeva che senza di lui tutto il resto del corpo non avrebbe potuto funzionare e tutto ciò lo rendeva very very felicio.

Un giorno però il nostro amico culo si trovò a dover affrontare una delle cose più difficili che potessero affliggere un culo e una di quelle cose con cui un culo comune non si sarebbe mai sentito felice: la stitichezza.

Una mattina come le altre il proprietario di Gianculo, che si chiamava Costanzo, si alzò da letto, fece colazione e come al solito si recò in bagno.

Si calò i pantaloni del pigiama, diede un piccolo colpetto al suo amico culo sussurrando:-Dai bello, ora tocca a te.

Si sedette sulla tazza e cominciò a spingere...immaginate, bimbi belli, la sua faccia quando vide che non usciva nulla dal suo culo. Beh ma lui e Gianculo non si persero d'animo e il suo culetto, sempre mantenendo il solito sorriso, cominciò a spingere, spingere e spingere ancora (spingeva più di quando vi ostinate a spingere una porta con tutta la forza che avete in corpo, quando sul cartello c'è scritto "tirare" .-.).

Nulla...il nulla più totale...Costanzo aveva gli occhi lucidi e piangeva...Gianculo per la prima volta nella sua vita perse il sorriso, si sentiva inutile e perso.

Calliope, la madre di Costanzo, sentendo il figlio piangere irruppe con violenza in bagno e vedendo il figlio in lacrime e il suo culo triste, disse a bassa voce:-Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato.

Sappiate figliuoli belli che al tempo in cui è ambientata la nostra storia le perette non erano ancora state inventate e la stitichezza o si risolveva da sola o...boom...chi vuole intendere intenda.

:-Mamma, fai qualcosa...ti prego

Disse Costanzo in lacrime.

La madre lo guardò, anch'essa con le lacrime agli occhi e se ne andò.

Gianculo non ci stava a tutto ciò...la sua breve vita da culo non poteva finire così in fretta, il suo sorriso non poteva scomparire per sempre così, da un giorno all'altro. No. Lui non si abbattè, sapeva di farcela e nel nome di ogni santo lui ce l'avrebbe fatta e se avesse fallito l'avrebbe fatto con onore.

Fine prima parte.

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