La perdita di un amico

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Sono le 23.30 di sabato 3 marzo. Il giorno dopo per la Fiorentina è in programma la partita di campionato contro l'Udinese alla Dacia Arena. Una trasferta come tante, coi viola alloggiati all'hotel La' di Moret. Il capitano Davide Astori dorme da solo nella propria stanza, ma fino a poco prima della mezzanotte è insieme a Marco Sportiello: i due giocano alla PlayStation, poi il numero 13 torna in camera. Stava bene, senza nessun dubbio: "Hai dimenticato le scarpe qui" - gli scrive il portiere dei viola. "Tienile, le prendo domattina" - la risposta di Astori; ma il giorno dopo sarà quello della tragedia, e di un calcio che si sveglia sotto choc. Astori non c'è al consueto ritrovo delle 9.30 per colazione, lui che di solito era puntualissimo. Si entra in stanza per controllare, ma per Davide non c'è piú niente da fare la prima ipotesi è che potrebbe essere morto per arresto cardiaco
Eravamo distrutti tutti quanti  così decidemmo di non giocare, quella domenica si fermò tutto il calcio italiano  .
Il giorno 8 marzo ci furono i funerali, non vorrei parlare tanto di questo argomento perché solo a parlare sto male

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