Fidelitas

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Harry è fedele.
Con l'anima, con la mente, e anche con il corpo.
Harry è fedele, ma Louis no.











Il problema è che Harry non sa fare sesso, questo Louis lo sa.
Harry ha sempre fatto soltanto l'amore, da quando dovevano nascondersi sotto le coperte pesanti nella casa di X-Factor, a quando si facevano bastare la cuccetta del tour bus, a quando la luce forte di LA li costringeva a rifugiarsi in uno dei loro appartamenti.
Harry non ha mai fatto sesso ed è questo che rende tutto così terrificante. La possibilità che Harry abbia cercato conforto nelle curve di qualcun altro, che le sue mani abbiano vagato su quel corpo alla ricerca di un appiglio, che i suoi ricci scomposti abbiano accarezzato il petto di un altro mentre tutto il mondo scompariva al di fuori di quella piccola bolla. Perché è quello l'unico modo in cui Harry abbia mai conosciuto l'intimità, e Louis ha amato così tanto le sue meraviglie da sapere perfettamente come fosse in grado di trascinare chiunque nel suo personale oblìo dei sensi.

E se a Louis è sempre venuto naturale elevare Harry al di sopra di tutti, riconoscere soltanto i suoi gemiti dolci e imprimere a fuoco i suoi punti deboli,  collegare soltanto a lui la particolare elettricità scaturita anche da un semplice sfiorarsi, Harry non può. Lui, che dall'alto dei suoi vent'anni non ha mai neanche contemplato l'idea di toccare pelle che non fosse dorata, baciare labbra che non fossero chiare e sottili, appartenere a qualcuno che non fosse Louis, semplicemente non può. Non conosce nient'altro se non la loro armonia, non ha mai fatto esperienza di qualcosa che avesse meno significato, e il solo pensiero che possa attribuirne altrettanto a quello che ha fatto con un altro-

È abbastanza per far rabbrividire Louis.
Louis che non ha più alcun diritto, non ha più voce in capitolo, non deve azzardarsi neanche ad alzare un po' di più la voce, o manderà via Harry - quel piccolo, stupendo ragazzo che è venuto da lui con la giada negli occhi e un labbro stretto tra i denti.

"C'ho scopato" ha confessato a bassa voce, lo sguardo basso - quanto cazzo è sbagliato, pensa Louis, e non saremmo mai dovuti arrivare a questo e guarda che ci siamo fatti e tutto sta cadendo a pezzi e perdonami, amore mio, ti prego, scusami e ricominciamo.

Louis gliele legge in volto, le scuse, le intravede nella colpa che gli spegne gli occhi e nella titubanza che gli stringe la gola. "Non ti devi scusare" sputa, ma è più amaro di quanto desiderasse.
Non voleva essere un'arma, voleva essere un abbiamo rovinato tutto, un non ho più alcun diritto.











Spesso, nel buio fitto delle sue notti insonni, Harry sente il rimorso sgusciare nel suo stomaco.
Poi arriva la razionalità, e tra sé si ripete, paziente come con un bambino piccolo, che loro si sono lasciati. Che se Louis non ha più forza di combattere, Harry non potrebbe mai riuscire ad andare avanti per entrambi. Che loro potrebbero essere abbastanza, sì, se solo Louis volesse, ma ci vuole un po' di tempo per realizzarlo e lui non è nessuno per imporre all'altro i propri tempi.

Così, la razionalità pugnala, e pugnala, e pugnala, mentre fuori il cielo si schiarisce. Il rimorso si dimena, stramazza, urla di dolore, ma non muore mai.
Mai.











Louis ha sempre avuto le occhiaie. Harry non sa se è genetico o qualcosa del genere, ma anche quando lui stesso l'ha obbligato a dormire dieci ore di fila l'ha visto rialzarsi con evidenti solchi sotto gli occhi.

Però, in quei giorni, Louis sembra infinitamente più esausto. Potrebbero essere le occhiaie stesse, il suo sguardo spento e stanco, oppure il fatto che se ne sta in silenzio, raggomitolato al fianco di Zayn con le labbra sigillate in una linea retta - come se non avesse nulla di cui parlare e nessun motivo per sorridere.
Una volta, Niall urla una battuta e ride ad alta voce, contagiando un po' anche Harry, che- non può giurarlo, ma con la coda dell'occhio nota gli angoli della bocca di Louis piegarsi un secondo all'insù.
Tutto quello che vorrebbe è precipitarsi da lui e baciarlo, farsi stringere così forte da avere finalmente una scusa alla sua perenne difficoltà a respirare, ma non lo fa.

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