▪︎ Capitolo 19

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Pov's: Julia White

Arrivai lì correndo e con una bruttissima sensazione.

Con me c'era Arthur, che come suo solito non mi abbandonava mai.

Entrammo nel capannone e l'odore di sangue umano mi investii in pieno mettendo a dura prova il mio autocontrollo.

Infatti Arthur mi mise una mano sulla spalla dicendo: "Calma, controllati Julia. Non andare avanti se non sei sicura, ok?"

Mi girai a guardarlo, annuendogli.
Non avrei commesso errori.

Seguimmo l'odore del sangue arrivando alla sezione sotterranea del capannone e quando apriammo la porta da cui arrivava la scia mi misi le mani sulla bocca.

Li, legata a delle catene, c'era la mia sorellina grondante di sangue e con un pugnale nella pancia.

Corsi da lei prendendole il viso tra le mani assicurandomi che fosse ancora viva.

Sentivo ancora il battito anche se debole.

"Arthur aiutami a liberarla." Lo supplicai. Vedere mi sorella in questo stato mi aveva fatto piangere.

Io la dovevo proteggere e invece lo condannata.

Nel mentre che Arthur la liberava guardavo le sue ferite e mi maledicevo.

Sono stata una stupida.

La tirammo giù delicatamente e grazie alla maglietta tamponai come meglio potevo la ferita.

"Forza portiamola via di qui." Dissi al termine della mia procedura di primo soccorso.

"C'è qualcun'altro qui, Julia." mi rispose.

Con sguardo serio si diresse nell'altra stanza e li vidi incatenate due lupe e un piccolo.

"RUBY" Uralarono in contemporanea le due ragazze quando la videro tra le mie braccia.

"Come fate a conoscerla?"chiesi.

"Siamo le sue amiche. Eravamo con lei quando ci hanno rapito. Lei si è sacrificata per salvarci." Rispose una lupa dai capelli rossi.

"È morta?" Chiese invece l'altra, con sguardo spaventato.

Erano visibilmente preoccupate per la sorte di Ruby ma non avevamo tempo per decidere se ciò che avevano detto fosse vero o falso.

Fu Arthur a precedermi e disse: "Venite con noi, non vogliamo farvi prigioniere ma salvarvi. Riuscite a correre?"

La lupa dai capelli rossi annui mentre l'altra rispose: "Io si, ma mio figlio non può farcela."

Scambiai uno sguardo di intesa con Arthur e dopo averle liberate gli passai tra le braccia Ruby e presi il lupacchiotto.

Tralasciando il fatto che fosse un lupo è anche bellino, pensai.

Mi girai verso la madre e dissi: "Porterò io tuo figlio, non gli farò del male voi seguiteci, vi portiamo in un posto sicuro."

La ragazza annui titubante ma entrambe ci seguirono fuori senza fare storie.

Ora siamo a casa.

Sia io che Arthur siamo coscienti del rischio che corriamo ad avere dei lupi per casa ma non c'è altra scelta.

Grazie alle due lupe, i cui nomi sono Isabelle e Alice, ho scoperto che sono state rapite da tre giorni.

Pochi ma sufficienti a lasciare ben dodici frustate, numerosi ematomi e tagli più una pugnalata sul corpo di mia sorella.

L'Alpha e la CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora