3-Teruko

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«Purtroppo, quando sono andata a controllare i due ragazzi nell'edificio, è stato l'attimo in cui se l'è mangiato!» Affermai rammaricata

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«Purtroppo, quando sono andata a controllare i due ragazzi nell'edificio, è stato l'attimo in cui se l'è mangiato!» Affermai rammaricata.

Avrei potuto prelevare il dito prima che succedesse tutto questo! Ha rischiato di morire per colpa mia!

«L'errore è stato mio, se solo fossi arrivata prima, o se mi fossi assentata qualche secondo dopo, avrei potuto prenderglielo in tempo!» affermai, e dopo quella mia riflessione mi rattristai.
«L'errore è stato mio che non l'ho recuperato subito.» affermò Fushiguro. «Dovevo recuperarlo io.» aggiunse.
«Non siate così! Poteva finire peggio!» Il Professore si avvicinò al ragazzo a torso nudo e l'osservò attentamente. Poi iniziò a ridacchiare. «È vero, vi siete mescolati. Da morir dal ridere.» iniziò il professore. «Avverti qualche anomalia nel tuo corpo?»
«Non mi sembra.» rispose il ragazzo.
«Puoi scambiarti con Sukuna?» Domandò il professore.
«Sukuna?» domandò il ragazzo.
«La maledizione che hai mangiato.»
«Ah, sì... credo di poterci riuscire.»
Il professore iniziò a fare stretching e poi gli disse di scambiarsi con Sukuna per dieci secondi. Non so esattamente cosa voleva fare, forse aveva voglia di metterlo alla prova?
«Ma... »
«Tranquillo. Io sono il più forte.» affermò Gojo. «Megumi, tienimi questa!» disse lanciandogli la borsa con l'acquisto che avevamo fatto poco fa alla pasticceria.
«Ikikufuku della pasticceria Kikusuian. Ti consiglio caldamente quelli alla crema di edamame e panna! Concordi Teruko?» Chiese Gojo.
«Sì! Sono proprio squisiti!» affermai, ricordandomi il gusto del dolcetto.
«Conto di mangiarmeli durante il viaggio di ritorno sullo Shinkasen!» aggiunse il professore.
Un lieve movimento attirò la mia attenzione sul ragazzo poco distante da noi.

Sbaglio, o gli stanno comparendo dei segni sul corpo?

Saltò in aria, per colpire il professore. Era molto veloce a differenza di prima. Mentre il professore continuava a parlare con il corvino, il ragazzo che salvai più volte prima, si schiantò proprio dov'era Gojo, sollevando un'enorme polverone, offuscando così la visuale, ma appena la nebbia si diradò vidi il professore seduto sulla schiena del ragazzo dai capelli rosa pastello, inginocchiato davanti a Fushi-senpai. Pur in quella circostanza il professore continuò a spiegare la particolarità di quella prelibatezza. Il ragazzo inginocchiato scattò subito e provò a colpire il professore, che lo bloccò all'istante e lo respinse. Il ragazzo ritentava ma non c'era nulla da fare. «Sono davanti a dei miei studenti. Devo mettermi un tantino in mostra.» affermò il professore, per poi colpirlo e lo scaraventarlo lontano.
«Per la miseria... in qualunque epoca, siete sempre un'enorme spina nel fianco, maledetti stregoni!» Disse il ragazzo, ma il suo timbro di voce era diverso, era più profondo.

Questa è la voce di Sukuna.

Riprovò ad attaccare il professore ma avvenne solo un enorme spostamento di aria che alzò su un altro polverone. Attivai la mia abilità e, in poco tempo, presi Fushiguro e lo spostai evitando Sukuna. Una volta che la nebbia si dissolse il suo sguardo si posò su di me. «Una donna! Sei molto veloce per una stregona normale! Non che faccia molta differenza per me.» esclamò provando a scagliarsi su di me, ma appena mi fu davanti io iniziai a spostarmi il più lontano possibile da lui, ogni cosa intorno a me sembrava muoversi molto lentamente, quasi innaturalmente, ma ero io quella che si muoveva diversamente dal normale, e non viceversa. Appena Sukuna si accorse che non c'ero si guardò in giro per cercarmi, era scosso, e quando mi trovò, appoggiata al muro della scuola molto distante da dov'ero prima, mi sorrise. «Una velocità strabiliante!» disse riprendendosi dallo shock.
Ero qualche metro più indietro del professore che girò leggermente la testa verso di me. «Bella mossa Teruko!» Disse ottenendo un sorriso da parte mia. Poi iniziò a contare alla rovescia, segnalando lo scadere del tempo. «Direi che è ora!» Affermò poi.
Gli occhi che stavano sotto a quelli normali del ragazzo, che avevo notato prima di spostarmi, iniziarono a scomparire come i segni neri che aveva sulla pelle. La testa del ragazzo ciondolò in avanti, in un batter d'occhio ero già lì a tenerlo prima che cadesse a terra, ma questo non avvenne perché tirò subito su la testa. «È andato tutto bene?» chiese, poi realizzò che un braccio stava cercando di tenerlo su ma inutilmente. Con lo sguardo seguì il braccio fino a incrociare i miei occhi.

Devo dire che è piuttosto carino!

«Ehm, scusa pensavo che tu stessi per svenire e volevo evitare la tua caduta!» Dissi ricomponendomi e facendo un passo indietro un po' in imbarazzo, mettendo una mano dietro la testa.
«Tranquilla, anzi ti ringrazio per il pensiero.» Disse sorridendomi. Poi alzò lo sguardo leggermente. «Ma quelle... sono ali?!» disse.

Ha notato la mia abilità!

«Si, una specie.» constatai. 

Non pensavo che le potesse vedere!

Allargai delicatamente le lunghe ma strette ali dalla forma rombica che sembravano cristallo, lo vidi avvicinarsi per sfiorare le punte, ma mi ritrassi leggermente imbarazzata.

«Mi hai lasciato a bocca aperta.» disse il professore attirando la nostra attenzione. «Sei davvero in grado di controllarlo!» esclamò
«Però è un pochino fastidioso... sento la sua voce.» disse il ragazzo mentre si tirava delle pacche sulla testa.
«È un miracolo che non riesca a fare più di quello.» disse il professore avvicinandosi a noi per poi toccargli la fronte con due dita. Conoscevo già quella mossa, infatti mi apprestai per evitare una sua caduta appena perse i sensi ma il professore con un gesto veloce mi fece capire che ci avrebbe pensato lui.
«Che cosa gli ha fatto?» Domandò Fushiguro.
«Gli ha fatto perdere i sensi.» Spiegai io.
«Se al suo risveglio, Sukuna, non si sarà impadronito del suo corpo, potrebbe avere del potenziale come recipiente.» Spiegò il professore. «Bene, ho una domandina per te! Cosa dovremmo farne con lui secondo te?» Aggiunse.
Guardai il volto rilassato del ragazzo privo di sensi, sembrava che stesse dormendo.
Mentre i due discutevano, io afferrai solo il nome del ragazzo, ero troppo concentrata a guardarlo per seguire la discussione.

E così ti chiami Itadori...

Il ragazzo mi incuriosiva molto, nessuna persona normale era mai riuscita a vedere la mia abilità, invece lui sì. 

Che centri con il fatto che al suo interno risiede Sukuna? Forse.

«E tu, Teruko?» chiese il professore attendendo una mia risposta. «Vuoi che il ragazzo muoia?»
«No!» Risposi troppo velocemente a quella domanda. «Insomma, riesce a gestirlo, e non ha fatto nulla che meriti di arrivare ad una esecuzione!» Dissi. A quella risposta il professore ghignò leggermente, forse aveva percepito qualcosa che io ancora non capivo.
«Visto che me lo chiedono due mie cari studenti... lasciate fare a me!» Disse Gojo sollevando il pollice. «Ora io procedo con lui, voi sapete già cosa fare.» Disse prima di iniziare a incamminarsi verso non so dove.
Una volta sparito dalla nostra visuale  mi avvicinai a Fushiguro che mi guardò prima di iniziare a tirare fuori il telefono e comporre il numero d'emergenza.
«Forse è meglio se ci parlo io, altrimenti appena arriveranno e ti vedranno vorranno portarti con loro.»  Dissi, lui annuì, mi passò il telefono e parlai con i soccorsi, una volta finito andai a recuperare i due ragazzi all'interno della scuola. Portai prima la ragazza e poi, con un po' più di fatica, portai fuori il ragazzo ed attesi i soccorsi che arrivarono una manciata di minuti dopo. Portarono via i due ragazzi e dopo aver controllato che io stessi bene iniziarono a dirigersi in tutta fretta verso l'ospedale.
Raggiunsi dopo poco tempo Fushi-senpai che fino a prima si era nascosto dalla vista dei soccorsi e insieme attendemmo l'auto, con alla guida Kiyotaka, che ci riportò all'istituto.

Due facce, la stessa medagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora