Un universo parallelo in cui Draco Malfoy ed Harry Potter scendono a patti con se stessi e capiscono che forse, dietro quell'odio, c'è qualcosa di più profondo e pericoloso.
Harry offrirà a Draco la possibilità di smetterla di crogiolarsi nel dolore...
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Draco sospirò pesantemente per la quinta volta nel corso di quella giornata, allentando appena il nodo della sua cravatta verde scuro e lasciandosi cadere su uno degli immensi divani dell'immenso salotto della sua immensa casa.
Aveva già detto immensa?
Persino usare quell'aggettivo lo metteva a disagio, come se un peso eccessivo gli rendesse difficile il semplice atto della respirazione.
Quante volte si era vantato, con i suoi compagni di Hogwarts, della sua immensa casa, la villa Malfoy, come se fosse una sottospecie di principino in una reggia magica e perfetta.
Ma di perfetto, si ritrovò a pensare il biondo, quella casa non aveva mai avuto davvero niente nel concreto.
Negli ultimi mesi aveva avuto il coraggio di ammetterlo ad alta voce e si era sentito tremendamente in colpa, verso se stesso, verso suo padre, verso quei cazzo di ideali che aveva lodato e vantato per tutta la sua misera vita.
Purtroppo si era stancato di mostrarsi felice e strafottente in quella gabbia d'oro dentro cui era stato cresciuto, plasmato secondo gli ideali razzisti e malvagi di suo padre e della famiglia Malfoy, che solo a pensarci gli veniva il voltastomaco.
Che solo a guardarsi allo specchio, provava una grande voglia di prenderlo a pugni, di prendersi a pugni.
Eppure non lo faceva, mai, tutto ciò che si limitava a fare era piangere per alleggerire quel peso che ormai da mesi minacciava di schiacciarlo, di schiacciare quel briciolo di cuore che aveva scoperto di avere, proprio nell'unico momento in cui gli era stato esplicitamente chiesto di non averne e agire da egoista.
Un sorriso amaro prese vita sul suo volto, quanto poteva essere contraddittorio e ironico?
Si era comportato da stronzo per tutta la vita e poi, nell'unico frangente in cui gli veniva chiesto di farlo, si comportava da ragazzina fragile e malinconica, e improvvisamente gli veniva voglia di cambiare e conquistare la sua piccola porzione di felicità.
Perchè sì, Draco Malfoy era cresciuto in una bellissima e invidiabile gabbia d'oro, con servitori e una villa immensa in cui aveva ricevuto una buona istruzione, una famiglia rispettabile, una reputazione da purosangue, aveva imparato l'arte del canto e del pianoforte, della chitarra, del disegno.
