24 dicembre

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All'improvviso vengo svegliata dal rumore della pioggia che batte incessantemente sulla finestra. Mi giro svogliatamente nel letto, con l'intento di avvicinarmi al telefono per controllare l'ora. 9.37.

Sebbene parte di me sia ancora nel mondo dei sogni, l'altra inizia a prendere coscienza del fatto che oggi sia la Vigilia di Natale.

Sicuramente se si trattasse di un altro giorno mi girerei dall'altra parte, cercando di riprendere sonno, ma oggi ho come il presentimento di dover occuparmi di tutte quelle incombenze tipiche delle feste. E capisco che il mio istinto non sbaglia nel momento in cui sento la voce di mia madre dalla cucina chiamarmi insistentemente, mentre lei è alle prese con i prepativi. Dalle sue parole apprendo, con molto entusiasmo, di avere già una lista cospicua di faccende da sbrigare entro il pomeriggio.
Non avendo più scuse mi tiro su, sedendomi sul letto, e mi strofino gli occhi con l'aria di chi ha dormito poco e male. Ciò nonostante il profumo proveniente dalla cucina mi sprona ad alzarmi.

Poco dopo mi ritrovo a bere il mio caffè in piedi davanti alla finestra, scrutando l'esterno in modo ancora un po' assonnato. Per me è quasi un rituale consumare la colazione isolandomi da tutto il resto, non facendo caso allo scenario intorno a me. Oggi però la pioggia conquista un posto nella mia bolla, poiché devo riconoscerle il merito di rendere la mia piccola realtà ancora più intima e ovattata. Questo mi permette di badare solo a ciò che mi passa per la testa.
Intanto penso al fatto che le feste siano alle porte e un altro anno stia per giungere al termine.
Questo periodo riesce sempre a procurarmi una certa malinconia. Forse perché lo ritengo un avviso periodico che mi intimorisce, dicendomi che gli anni passano e il tempo non torna più indietro. Forse perché dentro di me ho il dubbio di non godermi i giorni abbastanza, ed è questo in verità, a provocare in me un senso di inquietudine.
Il fischio del bollitore mi riporta alla realtà presente. Finisco velocemente il caffè prima di spegnere il fornello. Devo occuparmi delle faccende della lista, preparare la casa prima dell'arrivo degli ospiti e impacchettare ancora tutti i regali. Meglio mettersi a lavoro.

Una giornata come le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora