Capitolo 2

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Il resto della mattinata andò avanti lenta.
Avevamo due ore di matematica e, per la cronaca, la professoressa non corresse neanche i compiti quindi Kate si salvò. L'ora successiva era biologia e poi una di inglese.
Tutti parlavano dell'esame che da lì a qualche mese avremo dovuto fare. È solo quando arrivi a quel momento che sai la tua vita cambierà. Ogni prenderà strade diverse, college diversi.
Finalmente arrivò il momento di uscire.
"Beh? Che facciamo? Andiamo tutti da me?" chiese Kate appoggiandosi al muro mentre aspettavamo gli altri.
"Io non penso di venire, devo fare diverse cose a casa" risposi prendendo in mano il telefono.
Mamma mi scrisse se potevo passare da lei a lavoro un momento che mi doveva dare delle cose da portare a casa e mi scrisse la via dove la dovevo raggiungere.
"Kate mi puoi accompagnare da una parte per favore?"
"Certo! Dammi un attimo che saluto il mio ragazzo e andiamo."
Salì le scale di corsa e baciò Nik.
Erano così belli insieme. Erano fidanzati da un anno e mezzo e come in ogni storia c'erano alti e bassi ma nonostante tutto erano ancora insieme.
Salutammo tutti e andammo via.

"Ok la via dovrebbe essere questa" dissi indicando il posto.
Kate parcheggiò vicino a un edificio, da fuori sembrava tanto che dentro ci lavorassero degli avvocati importante.
Entrambe ci guardammo stupite.
"Dici che tua madre lavora lì? Ma conosco questo posto adesso che ci penso meglio! Ci lavora un famoso avvocato. Chiunque ne parla bene, dicono anche che sia un bell'uomo". prese il telefono e fece qualche ricerca
"No dai è impossibile, non tanto per mia madre, lei potrebbe fare tutto ciò che vuole, però mette ansia non trovi? Boh sono così stupita e senza parole" dissi mentre mi stavo mangiavo le unghie.
"Anne, se fosse così dovresti essere felice per lei. Guarda dove lavora porca miseria. Tutte le cene che farà con persone importanti e poi immagina se lei e l'avvocato si mettono insieme." in quel momento Kate girò il telefono verso di me e vidi la foto di un uomo di una certa età, vestito in giacca e cravatta, occhi scuri, capelli neri anche se tendevano al bianco.
Dallo sguardo sembrava uno duro.
Vidi altre foto e mi imbattei in Matt.
Feci un sussulto e Kate guardò anche lei.
"Ma...è Matt o sbaglio?" Kate continuava a fissare la foto. "Ci sono troppe coincidenze. Quel ragazzo non l'abbiamo mai visto e da questa estate è tutto un continuo. Secondo me vuol dire qualcosa Anne." mise il telefono in tasca.
"E cosa? Kate, è fidanzato. È tutto un caso dai" mi tolsi via la cintura e uscii dalla macchina.
"E tu tutto ciò lo chiami caso? Anne, frequenta la nostra scuola, e adesso abbiamo scoperto che Matt è il figlio del capo di tua madre o comunque è un suo parente. Adesso dimmi...quante probabilità avevi che potesse accadere una cosa del genere? Il mondo è grande, ci sono tantissime persone e allora perché proprio lui? E non un tizio normale come tanti altri? Anche di per dirti...di lavori ce ne sono tanti e tua madre ha scelto proprio quello. Dai su." per tutto il tempo mentre parlava Kate rimasi zitta.
Faceva strano anche a me, ma non dissi niente. Doveva esserci un perché.
In quel momento il telefono mi squillò e vidi che era mia mamma
"Pronto?" dissi quasi scocciata mentre mi massaggiavo le tempie.
"Anne? Tutto bene? Sono la mamma. Sei qua fuori?" rispose a voce bassa. "Ehm si, siamo qui fuori. Tu dove sei?" continuavo a guardarmi a destra e a sinistra.
"Voltati cara"
Mi girai e la vidi mentre mi salutava dalla finestra.
Misi giù e bloccai il telefono.
"Andiamo Kate" le rivolsi un sorriso mentre mi avviai verso di lei per prenderla a braccetto.
Entrammo nell'edificio, salimmo le scale e sulla porta dell'ufficio trovammo scritto "Hardin Anderson avvocato" Feci un sussulto e mi fermai a guardalo.
E se fosse il padre di Matt? O anche solo suo parente? Perché? Qual è il vero scopo di farci conoscere? Non abbaino niente in comune.
In quel momento tornai alla realtà quando sentii qualcuno litigare.
"Papà sono stanco di tutto questo. Sai che non sarà mai il mio futuro tutto questo. Io...vorrei creare su una famiglia un giorno, avere un bel lavoro ma essere presente.
Non voglio fare la stessa fine fra te e mamma." Riconobbi subito quella voce, era quella di Matt.
"Ok, e quindi? Che intenzioni hai? Questo lavoro ti porterà a tanto Matt. Ti renderà parecchio e, fidati, ne sarai felice. E poi anche a Leila piace questo mondo. Con tua madre non ha funzionato perché a lei non andava tanto a genio tutto questo. Era costantemente gelosa di chiunque." Rispose ridendo.
Per un attimo ci fu silenzio.
"Era gelosa perché tu la tradivi sempre. Con chiunque papà. "
In quel momento vidi una porta aprirsi e uscì Matt.
Sembrava sconvolto, guardava per terra e poi tirò su lo sguardo.
Mi guardò per un attimo e poi se ne andò.
Uscì dalla stanza anche il signor Hardin.
"Posso fare qualcosa?" si rivolse a noi sorridendo
"No no signore...Sono qui per me, grazie" vidi arrivare mia madre da un altro corridoio.
"Venite con me" ci disse indicandoci dove andare.
Entrammo in una stanza piuttosto piccola. Al centro c'era una scrivania in legno, mia madre ci fece sedere. "Scusa se mi permetto Lisa, ma cos'è successo di là fra l'avvocato e Matt?" chiese Kate, io le diedi una piccola gomitata. "Non sono affari nostri Kate." Mia madre sorrise.
"Fra Matt e Hardin non scorre buon sangue, litigano sempre, Hardin vorrebbe che un giorno Matt prendesse il suo posto. Ma Matt non vuole. Da quanto so vorrebbe fare un altro lavoro. Vorrebbe lavorare in un'altra azienda. Insomma possono permettersi tutto quello che vogliono." rispose mia madre mentre sistemava dei fogli. "Beh, tieni Anne" mamma si accovacciò e prese un barattolo da sotto alla scrivania. "portalo a casa"
Lo presi in mano e la guardai.
"Cos'è?" Lo analizzai.
"Dopo ti spiego." si alzò in piedi.
"Adesso dovreste andare"
Io e Kate ci avviamo verso l'uscita.

"Tutto troppo strano e mi dispiace anche per Matt" disse Kate mentre guidava.
"A chi lo dici" guardai fuori dal finestrino. Il telefono squillò e risposi:
"Ehi bellezze siete ancora insieme? Vi va di venire da me adesso? Sto facendo una mini festa da me. Vi aspetto" disse Adam riagganciando subito.
Guardai Kate e le proposi di andarci.
"Ma tu non avevi altro da fare?" Mi guardò ridendo.
"Si, ma non avrei comunque testa." Tornai a guardare fuori.
Ciò che dovevo fare poteva aspettare...Dovevo un attimo pensare ad altro. Troppe cose...E soprattutto troppe cose tutte insieme.
Arrivammo da Adam ed entrammo in casa sua.
C'erano parecchie persone.
Io cercai Adam e invece Kate cercò Nik.
Salii le scale e guardai in tutte le stanze fino a quando vidi Matt e Leila mentre si baciavano.
Erano mezzi nudi lei di spalle e lui dietro.
Vedevo che lui le morse le labbra con una certa cattiveria.
Il cuore iniziò a battermi più forte e decisi di tornare giù.
Perché ogni volta che lo vedo mi fa questo effetto? Mi fa uscire di testa.
È normale che io voglia tanto essere al posto di Leila? Che desideri di essere toccata io in quel modo?

"Anne, ci sei? Stai bene?" Tornai alla realtà quando vidi Adam davanti a me.
"Si certo, sto benissimo" presi un bicchiere e lo riempii di birra.
"Sicura? Comunque sono felice che sei qui. Prima ho visto Kate con Nik in camera." sorrise.
Mi appoggiai al muro mentre bevetti.
"Si danno alla pazza gioia" risi guardandomi in giro.
Ad un certo punto notai che lì a poco distante da me c'era Matt che ci guardava.
"Ti dispiace? Arrivo subito Anne" disse Adam mentre se ne andò.
Mi girai di spalle e sperai che Matt si avvicinasse a me.
"Ti piace guardare?" sentii il suo respiro sul collo.
Mi girai per guardarlo meglio
"Cosa?" Non distoglieva per un attimo gli occhi dai miei.
"Ti ho vista prima Anne!" sorrise per un attimo per poi tornare serio.

Come faceva a sapere il mio nome? E soprattutto perché non riesco a togliermelo via dalla testa?

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