Non è razionale, non lo puoi spiegare
Tremano le gambe mentre grida il cuore
Chiudi la finestra, che c'è troppo sole anche quando piove
Anche quando pioveMeraviglioso amore mio
Meraviglioso come
Un quadro che ha dipinto Dio
Con dentro il nostro nome,
Meraviglioso amore mio
Bisogna averne cura
Stringiti forte su di me
Così non ho paura mai
Così non ho paura maiAccesa la radio trovai proprio questo pezzo di canzone. Sudai freddo, me l'aveva dedicata Cristina in una giornata di pioggia, quando stesi sul divano, era passata alla TV. Cambiai subito frequenza, non riuscivo ad ascoltarla in quel momento, pensare a lei mi faceva male, mi sentivo un traditore.
So che infondo era stato soltanto un bacio, due per la precisione, il primo mio e il secondo di Tommy, ma sapevo di aver sbagliato.
Perché in realtà quel bacio lo volevo, da molto, da troppo, ma non potevo rovinare la relazione con quella che credevo la donna della mia vita per un capriccio.
Tommaso era così giovane, avrebbe presto trovato qualcun altro. Dalla fine del grande fratello, aveva spesso dichiarato in più e più interviste che la sbandata nei miei confronti gli era passata totalmente, che aveva capito che era solo un profondo affetto che ci legava.
La prima volta che sentii queste sue dichiarazioni, non so descrivere cosa provai. Sapevo di dover essere felice che fosse andato avanti, d'altro conto avevo una vita davanti con un altra donna, però in qualche modo e senza alcun diritto mi sentii ferito.
Ferito perché in realtà tra me e lui, c'era qualcosa di speciale, particolare, un sentimento, che andava al di là della fisicità. O almeno così pensavo all'interno del grande Fratello.
Non mi era mai piaciuto nessun uomo. Non ero attratto fisicamente da Tommaso, cercai di ripeterlo a me stesso più volte da quando eravamo usciti, ma qualcosa continuava a tormentarmi.
Perché le sue labbra invece mi attraevano, perché per quel bacio ho fatto io la prima mossa, perché avere il suo peso addosso mi piaceva e l'idea di lui con un altro mi intimoriva. Ma non riuscivo ad ammettere che mi piacesse un uomo, andare contro a 38 anni della mia vita, in cui avevo sempre e solo notato le donne.
Ero arrivato a lavoro quasi senza rendermene conto, senza neanche prestare troppa attenzione a cosa passava la radio, troppo assorto nei miei pensieri.
Io ti chiedo ancora, la tua bocca ancora,
Le tue mani ancora, sul mio collo ancora
Di restare ancora,
Consumarmi ancora,
Perché ti amo ancora, ancora, ancora, ancora...Perfetto quel giorno nemmeno la radio era dalla mia parte. Quella canzone rappresentava me e Tommaso pensò una piccola parte del mio cervello in quel momento, cosa sarebbe successo se fossi rimasto? Se invece di andarmene l'avessi stretto ancora tra le mie braccia, l'avrei baciato ancora?
Mi sentivo esausto, consumato, non potevo avere quei pensieri su una persona che avevo considerato in quei mesi tra i miei migliori amici, il mio futuro testimone di nozze. Ora tutto era un disastro. Avrei dovuto dire di no, alla sua richiesta di un bacio, ma qualcosa nei suoi occhi me lo aveva impedito, mi aveva tentato, mi aveva fatto cedere, mi aveva portato ad accettare. Solo uno mi ero detto, che sarà mai, sono un uomo adulto, non cambierà niente.
Ma era cambiato tutto.
Sentimenti ed emozioni che avevo imbottigliato per mesi, avevano rotto la diga, fluendo ora liberi e senza controllo.
Mi sentivo in mare, tra le onde, senza scialuppa di salvataggio, spaurito, nessuno avrebbe potuto aiutarmi, la colpa era solo mia.
Poggia la testa sul volante, tendendolo stretto tra le mani, perché avevo bisogno di qualcosa a cui ancorarmi, qualcosa che mi tenesse saldo, ora che le mie certezze avevano cominciato a vacillare.
Mi diedi dello stupido, tutto questo per un bacio, mi ero ridotto ad un adolescente.
Non era successo niente, niente per cui valga la pena stare così, cercai di autoconvincermi.
Ma rimasi lí, la testa sul volante e all'improvviso una prima lacrima mi solcò la guancia, poi un altra e un altra ancora. Era da tanto che non piangevo e lo stavo facendo ora, speravo che almeno questo servisse a rimettermi in sesto.
Piansi per la scelta che non avrei mai potuto prendere, per la vita che già in partenza, avevo scelto di non avere.
Poi mi toccai le labbra e piansi solo più forte.
Cosa avevo fatto? Avevo perso tutto? Avevo perso me stesso in un solo bacio?
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Solo
FanfictionRagazzi ecco una oneshot, perché mi andava e mi sentivo malinconica. Spero vi piaccia♥️