CHANGKYUN

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//da oggi in poi, all'inizio della storia scriverò "verde" "giallo" "arancione" o "rosso" in base alla one shot che ci sarà, quindi a quanto sarà spinta :).

arancione-rosso

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<<quindi? che si fa?>> mi fa lui, a, purtroppo, poca distanza dal mio volto, data la nostra condizione.
<<aspettiamo che vengano a liberarci, che volevi fare scusa?>> siamo chiusi in un armadio, dopo che quella stupida bottiglia ha puntato la sua stupida faccia.
Im Changkyun ride: <<secondo te a cosa sta quel "heaven"?>> fece le virgolette con le dita, riferendosi al nome del gioco che, come una cogliona, ho proposto.
<<coccole? barzellette?>> provo io
<<sesso?>> continua lui, facendomi arrossire.
<<no.>> dico io schietta, anche se la cosa mi allettava, dato che ho una cotta di merda per uno stronzo come lui.
sbuffò <<significa che dovrò fare tutto io>> così portò una mano al mio collo e strinse, facendomi sbattere la schiena contro l'armadio in cui eravamo chiusi.

<<c-che cos->> non feci in tempo a finire la frase che le labbra del moro erano già sulle mie, impegnate a muoversi velocemente, premendo e costringendomi a ricambiare.
<<stai zitta, abbiamo poco tempo>> ringhia lui, per poi riprendere a baciarmi, aggiungendo pure la lingua di prepotenza.
le sue mani iniziarono a vagare per tutto il mio corpo, facendomi fremere più del dovuto.
in poco tempo eravamo entrambi a petto nudo, le sue labbra a lavorare sul mio collo, mordendolo e lasciando qualche chiazza violacea sulle clavicole, le sue mani a slacciarmi il reggiseno nero, mentre le mie erano sulle sue spalle, a graffiare.
rimase a fissarmi per qualche secondo quando ebbe tolto di mezzo anche l'ultimo indumento che copriva il mio petto, poi iniziò a toccare: le sue mani calde davano sollievo alla mia pelle candida, mentre i suoi anelli mi facevano rabbrividire per quel fresco che staccava dal nostro calore.

prese una mia gamba e la alzò, facendola allacciare attorno alla sua vita. abbassa i leggermente lo sguardo e vedi un rigonfiamento evidente.
mi accarezzò la coscia nuda, dato che indossavo una gonna non molto lunga, ed arrivò fino a stringere nella mano la mia natica scoperta.
portai le mie mani sulla sua cintura, che tirai leggermente verso di me, volendolo sentire il più possibile, mentre lui scambiava la mano sul mio sento con le labbra, mordendo e leccando.
mi scappò un gemito, così lui mi tappò subito la bocca con la mano libera, facendomi sussultare dalla sorpresa.
ero letteralmente in paradiso: i nostri corpi bollenti e sudati a contatto mi facevano tremare, facendomi anche volere di più. volevo avere una notte fatta per bene con lui, con il ragazzo a cui vado dietro da ormai due anni, con il ragazzo a cui vanno dietro tutte, con il ragazzo che non ha mai mostrato interesse per nessuna.
la avrei avuta, avrei avuto la notte in paradiso se non fosse stato per un nostro amico, che busso alle ante dell'armadio, facendoci staccare di scatto.

<<tempo scaduto, uscite>>
ci guardammo. io arrossii per le condizioni in cui ero, e lui ghignò, lasciandomi un bacio umido sulle labbra, che subito dopo leccai.
<<ti rivesto io>> mi disse lui, iniziando poi ad infilarmi gli abiti, approfittando e per osservare il mio corpo, facendomi arrossire ulteriormente.
io rivestii lui, anche se dovevo soltanto mettergli la maglia, ma almeno ho avuto modo di osservare i suoi addominali di più vicino.

quando fummo entrambi a posto, uscimmo dall'armadio ancora a calda ti.
mi lasciò una pacca sul fondo schiena, attirando l'attenzione di tutti e facendomi un occhiolino.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2021 ⏰

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