❄️Parte 1❄️

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INIZIO FLASHBACK

Era una giornata fredda d'inverno, avevo la visione offuscata dalle lacrime. Cercavo di dimenticare quello che era successo prima. Ero nervosa e non sono riuscita a fare altro che fuggire. Fuggire da quella casa, fuggire dallo sguardo di mia mamma impaurito e dallo sguardo arrabbiato di mio padre. Ero lì, in quel parco. Da sola. A piangere.

Ad un certo punto sentì una pallina di neve colpire il mio braccio. Lo sentì peggio di quello che avrei dovuto dato che indossavo solamente una canottiera e un paio di pantaloni. Mi si avvicinò un ragazzino con i capelli metà bianchi metà rossi. Appena notò che stavo piangendo, chiese:

<<perché piangi?>>

non risposi. Non riuscivo. Le lacrime soffocavano le mie parole. Era più forte di me.

<<sai, mia mamma mi dice che  piangere aiuta a sfogarsi, ma non aiuta a risolvere la situazione. Vieni con me.>>

mi prese delicatamente per la mano e mi portò da una signora con i capelli bianchi.

<<ciao shoto, chi è questa? una tua amica?>>

<<mamma, ho trovato questa ragazza in un angolo. Stava piangendo, ma non ha ancora detto una parola...>>

<<lasciala a me, tu vai pure a giocare>> disse la donna, dopodiché il ragazzino se ne andò.

<<dimmi cara, come ti chiami?>>

<<s- s- sono *singhiozzo* t-t/n t/c>>

<<che bel nome, y/n! dimmi, mamma e papà dove sono?>>

a quella domanda piansi ancora di più. Non volevo ricordarmi. 

<<ok cara, potresti portarci a casa tua? sai la strada?>>

annuii. La signora si alzò e mi prese delicatamente per la mano. A differenza del ragazzo, la donna aveva le mani fredde...Chiamò il ragazzo, dopodiché andammo verso casa mia. 

Arrivati davanti alla porta, si sentivano sia le urla di mia madre, sia quello di mio padre. Mi aggrappai alla donna

<<ok cara, non mi sembra il caso...non è che ti va di stare da noi stasera? Lascio il mio numero su un bigliettino così sapranno dove sei.>>

<<uhum..>> 

Mi portarono a casa loro, mi diedero del ramen caldo, un bicchiere di latte e dei vestiti. Quella sera dormii sul letto col ragazzino, che si chiamava Shoto.

Il giorno seguente andai di nuovo con la signora a casa mia. Suonammo e suonammo, ma nessuno rispose. Decidemmo di entrare siccome la porta era semiaperta. La donna entrò per prima, dicendomi di stare un attimo fuori. Appena entrò, sentii un urlo, e anche se cercai di entrare, la donna mi bloccò. Non stavo capendo nulla, c'erano poliziotti, eroi, e un'ambulanza...La donna mi portò a casa loro di nuovo e disse:

<<da oggi starai con noi. Starai bene, non preoccuparti.>>
<<ma mamma e babbo?>>

<<più grande. Quando sarai più grande te ne parlerò, per ora considera la nostra casa anche la tua.>>

<<ok...>>

<<Chiamami pure Rei. Passiamo un attimo a casa per prendere i soldi così ti compro qualche vestito.>>

<<ok...>> ero triste. E confusa. Non capivo più niente. Non sarei mancata a mamma e papà? Non li avrei mai più visti? Non capivo...

Almeno fare shopping mi aiutò a dimenticare l'accaduto. Comprai dei vestiti bellissimi, volevo farli vedere tutti a Shoto. Ma c'era uno grigio bellissimo. Volevo che lui vedesse quello più che qualsiasi altro vestito.

Arrivata a "casa" andai a sistemare i miei nuovi vestiti nell'armadio della camera degli ospiti e mettermi il famoso abito grigio. (ho messo una foto così avete un'idea)

 (ho messo una foto così avete un'idea)

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Appena Shoto era arrivato dalla scuola. Mi alzai di scatto dal divano e andai a fargli vedere l'abito:

<<SHOTO SHOTO! Guarda che cosa mi ha comprato Rei!!>>

silenzio.

<<Shoto, figlio mio, di' qualcosa!>> aggiunse Rei

<<s- s- stai b- bene.>>

<<uffff... solo bEnEe shotooo??>>

<<ma quanto rompi, t/n, sei bellissima, ora lasciami stare e vai a cenare.>>

e se ne andò verso camera sua.

<<tranquilla, t/n fa così perché è in imbarazzo, in realtà gli piace da matti.>>

feci uno dei miei sorrisi migliori e ringraziai.

FINE FLASHBACK

<<Shoto, sbrigati a mangiare quel ramen>>

<<non ho fame.>>

<<OH SI CHE HAI FAME, GUARDA CHE SE NON LO MANGI, TI BRUCIO L'ALTRO OCCHIO COL BRODO DEL RAMEN.>>

<<okok mangio, ma non parlare mai più dell'occhio.>>

<<vabbene.>>

Sentimmo entrambi un rumore di chiave sulla porta.

<<SONO A CASAAAAAAAA>> urlò Rei

<<Ciao, Rei! Ho appena finito di mangiare, c'è anche un po' per te, se vuoi te lo riscaldo>> dissi io.

Ormai Rei aveva trovato un lavoro part-time e il padre di Shoto era sempre via per lavoro, quindi ero io che cucinavo, pulivo e aiutavo Shoto con i compiti. 

<<Nono tranquilla, cara, ho già mangiato qualcosa strada facendo>> disse Rei

<<okk, vado in camera mia che devo aprire la lettera che ho ricevuto dalla UA>>

<<aspetta Shoto, anche lui deve aprirla>> disse Rei

<<ti aspetto in camera mia>>

e andai in camera. dopo 3 minuti, sentì una mano fredda sulla spalla.

<<potresti iniziare a toccarmi con la tua mano calda?>>

<<scusa.>>

<<apriamo?...>>
<<vai.>> disse Shoto per poi aprire la sua lettera insieme a me.

<<AMMESSA!>>

<<AMMESSO.>>

dicemmo contemporaneamente  per poi abbracciarci presi dall'emozione.

Ci allontanammo entrambi lentamente, anche se eravamo imbarazzati. Ad un certo punto Shoto si fermò e invece di indietreggiare, iniziò ad avvicinarsi fino a quando...

YOU MELT MY HEART // TODOROKI X READERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora