HAYLEY E OLIVIA

73 12 9
                                    

these feelings, they're not gone

Olivia era una ragazza come tante altre, con una vita completamente ordinaria. Adesso era seduta sul sedile dell'autobus che l'avrebbe condotta all'università, studiava archeologia da ormai due anni. Come tante altre ragazze della sue età, ogni sabato sera si incontrava con i suoi amici in qualche pub per bere e divertirsi insieme, mentre tutti i pomeriggi li passava china sui libri per superare ogni esame con il massimo dei voti.

L'autobus si fermò per accogliere al suo interno altri pendolari diretti come lei all'università o a lavoro. Squadrò uno ad uno ogni passeggero che saliva, le piaceva osservare discretamente le persone che la circondavano.

Ma a un certo punto, tra uomini in giacca e cravatta e studenti ammucchiati in piccoli gruppi, notò un'inconfondibile chioma rossa e riconobbe subito i lineamenti del viso, era rimasta in piedi insieme a qualcun altro.

Distolse immediatamente lo sguardo, capendo di essere violentemente arrossita, sentiva le guance andarle in fiamme, l'altra invece non si era ancora accorta di essere guardata. Quel volto, costellato da una miriade di lentiggini e incorniciato da corti capelli rossicci, come le guance di Olivia in quell'esatto momento, avrebbe potuto riconoscerlo ovunque.

Alle orecchie indossava un paio di auricolari e, da come ondeggiava leggermente la testa, sembrava che stesse ascoltando musica. Forse delle canzoni di Girl in red, la sua cantante preferita quando l'aveva conosciuta, forse proprio We fall in love in October. Quella era stata la loro canzone...

Per tenersi distratta ed evitare di riguardarla ancora, accese il telefono e cominciò a leggere alcune chat completamente a caso. Leggeva senza fare veramente attenzione a quello che c'era scritto, la sua mente ormai vagava altrove, pensava a quella bellissima ragazza che già conosceva bene – bene era un eufemismo, sapeva tutto di lei – e che ancora, purtroppo, le faceva venire le farfalle nello stomaco. Proprio come un tempo.

Da un po' si chiedeva che effetto le avrebbe fatto riverderla, ecco, adesso lo sapeva: quella ragazza la faceva agitare proprio come ai loro primi incontri.

Gli occhi dell'altra erano, però, come calamite per Olivia. Senza volerlo, si ritrovò ad ammirarli. Lo sguardo della rossa era perso fuori dal finestrino, la sua attenzione rapita da un continuo viavai di macchine, le pozzanghere ai bordi delle strade, le foglie gialle e arancioni che cadevano volteggiando dagli alberi, colori caldi che si univano al freddo grigio della città.

Man mano gli occhi di Olivia scivolarono sulle labbra della ragazza. Quelle labbra rosee, così piccoli e sottili, che aveva già baciato e assaporato tante volte. La sua mente elaborò un solo pensiero: le mancava, anzi in quei mesi non aveva mai smesso di amarla.

Quella ragazza le aveva rubato il cuore per poi scapparsene via, lontana da lei.

Olivia tornò a fissare il proprio telefono, ormai la tristezza aveva annebbiato la sua mente, prima invasa dalla sorpresa mista a felicità. Cosa ci faceva lì Hayley?

La loro relazione era stata come tante altre, niente di troppo speciale o troppo complesso. Anche il loro incontro era stato molto "semplice", Hayley era l'amica di una sua amica. Come se nella vita di Olivia non ci fosse stato qualcosa di non "semplice".

Improvvisamente le tornarono in mente le parole della sua professoressa di Latino ai tempi del liceo: "una cosa semplice non è necessariamente una cosa banale", poteva ancora sentire la sua voce. Ridacchiò al ricordo, quelli sì che era bei tempi, indimenticabili. E comunque quella donna aveva ragione, Olivia aveva riflettuto spesso a quella frase e non poteva non essere d'accordo con la sua professoressa.

HAYLEY & OLIVIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora