~ 2. Capitolo ~

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12:59

Il conto alla rovescia per la nostra ambita libertà era già iniziato per poi concludersi in un boato di urla stracariche di gioia al suono della campanella. Riuscimmo a sopravvivere all'ondata di alunni entusiasti che si riversavano per strada. Ci recammo ognuno a casa propria a preparare i bagagli per l'imminente partenza.

8 Giugno

La partenza avvenne alla mattina alle ore 10:30, con il largo anticipo di Eli e la puntualità indiscussa di miki. Tutte tre eravamo accomodate sui caldi sedili della limousine di mio padre che ci avrebbe portato alla residenza estiva appartenente alla mia famiglia.

Vi prego non pensate male, non sono né una snob né una riccona, solo benestante. Non immaginatemi così, perché non sarei la vera me, non è la mia vera natura. Sono semplicemente una tipica sedicenne con i suoi timori e le sue pantomime. Cosa si nota subito di me? Forse i miei capelli rossi fuoco e il piercing alla lingua rigorosamente nero. Questa sono io.

15:50

Arrivammo sfinite e un doloranti alla soglia della residenza.

«Rosy, perché non vivi qui ?» domandò miki senza indugi e aggiunse con meraviglia.

«è stupenda, questo è un sogno!» incollandosi con il viso al finestrino oscurato guardando dettagliatamente l'esterno della villa con annesso giardino.

«no, non vivo più qui da quando... beh da quando...» non conclusi la frase, poiché mi mancarono le parole. E vista la mia difficoltà, le mie amiche non insistettero più di tanto. Pensandoci era da almeno 10 anni che non mettevo piede nella proprietà.

«... ma con tutto lo spazio attorno, proprio di fianco a casa tua dovevamo costruirne un'altra» Miki interruppe il silenzio pesante che si era creato nel veicolo, sorridendo risposi «non ho mai visto nessuno vivere lì, ma resta sempre curata di tutto punto»

Ritornò il silenzio tombale fino all'arrivo davanti all'ingresso della villa.

Occhi color sangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora