L'ultima parte di me

22 5 0
                                    

MINI LIBRO

Ho sbattuto contro la mia vita,
ho urlato per farla finita,
ci ho messo la grinta,
sono partito in quinta,
ho messo la cinta,
non ho fatto finta,
ho premuto il grilletto
e mi sono steso sul letto.

No mia cara,
un senso non c'è,
un po' come cantava Vasco,
un senso non c'è l'ha.
Volevo portarti in riva al mare,
perdermi nei tuoi occhi
con il riflesso del sole
e continuare ad amare.
Non c'è un senso,
stringersi forte al petto facendo sesso.
Forse starò sognando ad occhi aperti,
meglio parlare di fatti concreti.
Il tempo è lento, anche se veloce,
le stagioni durano un po', ma con te tutto è così dannatamente bello.
Un senso non c'è l'ha,
ma sai che c'è,
non mi interessa più scoprirlo,
voglio viverlo
e smettere di cercarlo.

Ogni volta che perdevo la calma,
tu mi hai preso per mano e mi hai detto "tranquillo, faremo tutto con calma."

Sono diviso in tre parti,
passato, presente, futuro.

Ho dato tutto per te
e ho perso tutto,
anche l'ultima parte di me.

Per strada gli occhi osservano manco fossi fatto d'oro,
prenderei una pistola e sparerei a tutti loro.
Per strada gli occhi osservano pieni d'odio,
senza nessun motivo ti odiano,
ti squadrano,
ti attaccano
e ti lasciano,
lì,
sull'orlo della strada.

Avessi meno cazzi miei per la testa
apprezzerei la tua fiducia,
ora penserai che stronzo,
già,
che stronzo che sono.
Avessi meno paranoie per la testa
apprezzerei i tuoi sforzi,
ora penserai che bastardo,
già,
che bastardo che sono.

Come uno sciocco ci ho creduto,
come uno sciocco ti ho creduto
e ora mi trovo qui dopo essere caduto,
non fidandomi di nessuno
che prova a darmi aiuto,
ho il cuore muto
e su questo lenzuolo di sentimenti
io ci sputo
e su questo letto di spine
resto steso, seduto,
ubriaco e addormentato.

L'ultima parte di me,
sento gli ultimi battiti,
battiti di mani,
battiti di cuori quasi spenti,
sguardi quasi assenti,
assenti da questa lezione di vita,
vita quasi al limite,
limite di ogni singola cosa,
ogni singola cosa che non credi,
non credi in me,
non credi in te
e non credi in noi,
stanne fuori
e non rompere l'ultima parte che resta di me.

Mi sono rotto il cazzo,
io ste emozioni le ammazzo
e le disintegro,
premo forte sul collo
finché vivono.
Tutte ste emozioni mi deprimono,
spingo forte sul cuore
e le comprimo
finché morte non ci separi
finché vivo.

Qui ora tutto è tossico:
cibo,
aria,
acqua,
amore,
io.

Restate tutti insieme,
ma dovete capire una cosa,
qui non vale stare bene,
ci si inietta la noia nelle vene
e ci si lega a cose passate con le catene.

Ora che sono senza fiato,
tu dove sei eh?
Te ne sei andato!
Di te mi sarei anche fidato,
ma non mi fideró al cento per cento di nessuno
se tutti hanno il dito puntato,
se ora sono senza fiato,
se sulla tua fiducia ci ho sputato
e il tuo cuore
con il dito medio al cielo ho salutato
poi ne ho accesa una tutto solo
sotto il cielo stellato
pensando realmente di chi bisogno,
pensando se forse dovrei riprendere quello che via è andato,
ma poi ho chiuso gli occhi
e sotto quella brezza mi sono addormentato.

Occhi lucidi,
occhi rossi,
pupille grosse come palle,
odore giusto per fare l'amore,
ma torno solo a casa
e per le strade ad ogni angolo c'è terrore,
ma metto la musica alle cuffie e mi perdo nel fumo del cervello e passano le ore.

Per quella stronza
ho preso una brutta storta,
il vento che si incazza
e bussa forte alla porta
mentre fuori c'è la luna storta,
qualche ubriaco e qualche gatta morta.
Quella nuvola nasconde
una cicatrice che non si vede,
brucia il polmone
e alza il piumone
per nascondere il volto
mentre piango come un coglione.
Il buio nasconde il colore degli occhi e i disegni sul petto bruciano
fatti da quella stronza,
lì vicino al cuore,
lì dove qualcosa si è spento
e mai più si riaccenderà,
lì dove ogni anima persa si perderà
e lentamente finirà.

L'ultima parte di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora