ROSA

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Non ci aveva mai pensato, eppure ora le pareva così ovvio. Giustamente Noemi non avrebbe mai potuto immaginare che il suo destino fosse segnato, anche se alcuni particolari glielo avrebbero dovuto far capire. Già dalla tenera età di 13 anni aveva capito che tutta quella ricchezza non andava bene per lei; era nata in una delle famiglie più facoltose di Londra, il 24 maggio 1867, eppure nonostante lei fosse tutto ciò che una ragazza avesse mai voluto essere, lei era infelice. Sapeva di essere diversa, sia dalle sue 3 sorelle che da tutte le altre giovani e nobili fanciulle del quartiere, ma tutto il potere a lei non bastava, voleva di più. E non stiamo parlando di soldi, o di qualsiasi altra cosa materiale, lei voleva trovare l'amore. Quell'amore così puro da far contorcere le viscere, quello per cui non chiudi occhio la notte, quello per cui faresti di tutto, quello per cui bisogna lottare. E lei l'aveva fatto, aveva lottato, era scesa sul campo e aveva combattuto come mai una donna agave fatto prima d'ora, aveva dimostrato a tutti quanto le idee di quei tempi erano subdole e infondate. Aveva lottato per il suo amore. Lui era bello, gentile, dolce, coraggioso. I suoi occhi erano lo specchio della sua anima pura. Un candidato perfetto se solo avesse avuto anche il più semplice dei titoli nobiliari. Nicholas era cresciuto in una povera famiglia di mercanti, non aveva avuto niente dalla vita, se l'era sempre dovuto guadagnare. Era nato il 17 novembre 1864, tra lenzuola e coperte sporche, prematuro. Sua madre era venuta a mancare esattamente due giorni dopo il parto, aveva perso troppo sangue. Era cresciuto con il padre e una sorella maggiore, Milly, era come una madre per lui, non tanto per il distacco d'età ma per il modo con cui l'aveva sempre trattato.
Noemi l'aveva conosciuto in un fresco pomeriggio di primavera, nel 1888, lui stava trasportando un carro, mentre lei camminava affiancata da la più piccola delle sue sorelle, Rita, nata poco più di tre anni indietro. Si era fermata ad ammirare un cespuglio di rose rosse e non si era accorta che la piccolina avesse abbandonato la sua mano e stesse correndo per la strada, stava per finire sotto una carrozza, quando Nicholas la prese al volo. Era stato un colpo di fulmine, si erano guardati negli occhi, lei più spaventata e preoccupata per la sorellina mentre lui semplicemente abbagliato dalla bellezza di Noemi. Aveva lasciato Rita correre dalla sorella, si era avvicinato e presentato, poi come un vero gentiluomo aveva affermato una rosa e gliel'aveva regalata. Come fosse una tacita promessa di rincontrarsi, lui le aveva fatto una elegante baciamano, e le aveva sorriso.
Passarono i mesi ed erano sempre più innamorati, si vedevano ogni giorno anche se le scuse da dare ai genitori di lei si stavano ormai esaurendo. Un giorno però, nei primo giorni d'autunno, Noemi non si accorse di essere stata seguita. Entrò in una bottega e andò da Nicholas, che l'aspettava, e nel momento esatto in cui stava per baciarlo, vennero separati con forza. Lui era stato affermato da due uomini di grossa statura, scalciava cercando di liberarsi, mentre lei poteva solo guardare mentre un altro uomo le bloccava le mani dietro la schiena. Vennero portati via, passarono per stradine poco affidabili, tutto questo tra i gemiti di dolore di lei che le provocava la stretta. Arrivarono al molo senza che nessuno gli aiutasse, in fondo chi avrebbe voluto intromettersi? Salirono su una barca un po' malridotta, ormeggiata in fondo alla fila di barche. Vennero poi spostati gettati senza riguardo sul pavimento sudicio e partirono verso l'oceano aperto. Molte ore dopo, gli svegliarono, e li portarono al lato della barca, fecero salire entrambi su due passerelle diverse e spinsero in avanti i due corpi provati dal dolore. Lei si sentiva strana, aveva la certezza di sentire una voce proveniente dalle onde che le diceva di stare calma, che se si fosse concentrata avrebbe potuto salvare sia lei stessa che il suo amore. I tre uomini sembravano non accorgersene eppure le onde si erano tranquillizzate e l'acqua pareva cambiare tonalità, da un blu elettrico ad un azzurro più calmo. Entrambi i due amanti allora pensarono che se era giunta la loro fine in fondo andava bene, sarebbero morti insieme, annegati in quelle acqua tanto chiare quanto magiche, sarebbe stato molto romantico. Vennero spinti nello stesso momento e caddero in acqua, sprofondando appesantiti dalle corde. Lui riuscì a girarsi verso di lei, lei così bella e così pura, lei che era avvolta da piccole scintille bianche, che luccicavano, sembravano spirali di schiuma. La osservava ammagliato e penso che mai morte fu più bella. Stava perdendo il respiro, le palpebre si stavano abbassando, eppure quando pensò che non ci fosse più alcuna speranza, sentì due labbra sulle sue, e come se riuscisse a respirare aprì gli occhi e vide che ora anche lui era avvolto da quella schiuma. Non riuscirono mai a tornare in superficie ma
almeno erano vivi e lo erano insieme. Regnavano sulle creature marine, proteggevano gli umani gentili delle tempeste ma soprattutto ebbero molti figli, 5 maschi e 6 femmine. Una di esse la chiamarono Rosa, come quel fiore che gli aveva fatti conoscere, incontrare per la prima volta. E finalmente quando fu arrivata versante la loro ora, morirono insieme, con le dita intrecciate e la felicità negli occhi.
Perché mai morte fu più dolce.

FINE

SPAZIO AUTRICE
Allora, vi è piaciuta? Cosa potrei migliorare? Ma sopratutto la trama è interessante? Alla prossima🤍
Neve❄️

NELL'ABISSO PIÙ PROFONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora