27.𝙟𝙤𝙮

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"Così, sei tornata..."
"Sì, sono venuta a trovarvi. Per la festa, ricordi?"
"Lo avevo intuito."
Minji continua a fissarmi.
"Cosa?"
Le chiedo quasi irritata.
"Non ti azzardare a toccare quel piatto."
"Ti ricordo che-"
Siamo interrotte dalla mamma che mi chiama in salotto.
Minji sembra ancora più seccata di prima.
Ci sediamo in salotto e Minji prende l'unico posto libero vicino a Jun e mi sorride.
Sono costretta a sedermi sul divanetto.
Ma di colpo sento un dolore lancinante.
Non riesco a dire dove però.
Nessuno si è accorto del mio disagio.
Il dolore, diventa più lieve.
Non penso di riuscire comunque a stare seduta.
Così mi alzo in piedi.
Non-
"Grace?"
Minji interrompe i miei pensieri.
"Sì?"
"C'è qualcosa che non va?"
"No...perché?"
"Non sembri molto a tuo agio."
Jun si preoccupa.
"No,no. Sto benissimo."
Dico sorridendo e decido di sedermi per non farli preoccupare.
Per distrarmi mi concentro sul mio telefono.
Non c' è niente di nuovo.
Non c'è niente da fare.
"Chi è quella bambina?"
Chiedo a mia madre.
"Una ragazzina a cui faccio ripetizioni."

Dice Minji.
"Oh, hai cominciato a dare ripetizioni, di inglese?"
"Sì, me lo ha consigliato  la zia."
"Bello, la hai sentita recentemente?"
"No, ci siamo incontrate qualche mese fa. Pure la mamma era con me."
Sposto lo sguardo verso mia madre.
È ancora presa da Jun.
"Come si chiama la ragazzina?"
"Ji-an."
"Vado a vedere cosa fa..."
Dico dirigendomi verso la mia vecchia camera.
Minji scrolla le spalle.

La ragazzina, Ji-an, è seduta sul pavimento.

"Hey, quanti anni hai?"
"Quanti anni hai, tu?"
Sorrido.
"Sei come me, lo sai?"
Le chiedo.
"Perché?"
"Anch'io sono riservata. Ma sai cosa? Io ti dico qualcosa di me e tu mi dici qualcosa di te."
Annuisce.

"Allora, io ho 22 anni. Tu?"
"Io ho 7 anni."
"Ehmm... mi piace il kpop. E a te?"
"Anche a me."
"Qual è il tuo gruppo preferito?"
"Red Velvet, tu?"
"Le twice."
"Oh, fammi indovinare...il tuo bias è Nayeon...?"
Scuoto la testa.
"Hmmm, Chaeyoung...?"
"Come hai fatto?"
"L'ho capito dalla tua personalità."
"Oh, capisco. Allo fammi indovinare la tua bias nelle red velvet.... Seulgi?"
Scuote la testa.
"Wendy?"
Scuote la testa.
"Irene."
"Lo sapevo, sarebbe stata la mia terza scelta."
Sorride.
Per la seconda volta, siamo interrotte dalle urla di mia madre che ci chiama a tavola.

Mi accorgo solo adesso dell'assenza di mio padre.
Non è presente.
"E papà?"
Chiedo siedendomi a tavola.
"È andato a cercare qualcuno."
Mi risponde Minji.
"Chi?"
Sono curiosa e mi accorgo che la mamma lo è come me.
"Junhee."
"Oh, oke."

"Oh, Jun. Vieni a sederti a tavola."
Dice mia madre appena esce dal bagno.

Piano, piano la tavola si riempie di cibo.
Jun si siede vicino a me e mi stringe la mano.
"Tutto okay?"
Gli chiedo, sembra ancora nervoso.
"Sì."
Mh, non sembra.
Gli altri si siedono a tavola, quando suonano alla porta.
Minji va ad aprire.
Entrano mio padre e Junhee e si siedono a tavola.
"Oh, vi stavamo aspettando."

La mano di Jun stringe la mia.
"Jun!?"
Gli bisbiglio.
"Sì?"
"Puoi allentare la presa?"
"Oh, scusa."
"Niente."
Dico sorridendogli.
Ci sediamo tutti a tavola e cominciamo a mangiare.
"Ho saputo che è di origini giapponesi."
Dice Jun rivolgendosi a mio padre.
"Sì, provengo dal centro d' Osaka."
"Oh capisco."

"So perché lo hai chiesto."
Dice mia madre.
La guardiamo tutti, confusi.
"Per il cognome, giusto?"
Chiede Minji.
"Sì."
"Oh, il mio cognome è Takeuchi, ma dopo esser arrivato in Corea decisi di prendere il cognome di mia madre, che è coreana."
Spiega mio padre.
"Capisco."
"E tu? Non sembri coreano..."
"Sono originario della Cina, Shenzhen."
"Oh."
D'un tratto, cominciano a parlare in cinese, il che ci prende di sorpresa.
Vedo Jun meno ansioso.
Sono felice.
D'improvviso mia madre ci osserva per poi chiedere: "Avete piani per il futuro?"
Mhhh.
Non ne abbiamo mai parlato.
"Non..non ne abbiamo ancora discusso."
Rispondo.

Don't leave me-Wen JunhuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora