|quella stella la vedi anche tu|

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" Kacchan, sono certo che da qualche parte, lassù, ci sia una stella perfetta per me".

Quella sera il cielo era luminoso come non mai; splendeva di luce propria. Trasmetteva emozioni inimmaginabili e regalava pace e serenità. Un'infinità di puntini luminosi illuminavano quell'apparente strato di cielo di colore blu scuro. La temperatura non permetteva certo di starsene in canottiera ma non faceva freddo.

Era tardi e tu, per qualche strana ragione, mi avevi costretto ad uscire dal dormitorio. Avevi infranto le regole, uscendo all'esterno di quel maestoso edificio, non ascoltando le direttive imposte dal professore Aizawa. Mi avevi stupito.

Avevi preso la mia mano ed avevi sorriso. Le tue labbra si erano piegate all'insù a formare un sorriso a dir poco paradisiaco. Due fossette si erano formate ai lati delle tue gote arrossate ed avevi arricciato il naso.

Dio...
Quella sera mi ritrovai a pensare a quanto fossi bello e perfetto, anche se non lo avrei mai ammesso ad alta voce.

"Ehi, voi due, dove andate?".
Ci aveva fermati Occhi da procione e gli altri cretini. Ci guardavano interrogativi, non capendo la nostra destinazione a quella tarda ora di sabato sera, ma d'altronde neanche io né sapevo molto. Scrollai le spalle e borbottai qualcosa che, ad essere sincero, non ricordo nemmeno io.

"Opera del nerd, io non so niente" boffonchiai, subito dopo, sghignazzando e scompigliando i tuoi capelli color verde prato. Erano bellissimi: con delle sfumature più scure verso la nuca e altre più chiare verso la fine. Profumavano di zucchero filato, un dolce profumo delicato che aveva inondato i miei pensieri per intere settimane.

"Perfavore, non ditelo a nessuno!" Avevi detto con voce docile. Avevi stretto maggiormente la presa sulla mia mano e avevi guardato con sguardo supplichevole i nostri compagni di classe.
Loro ti osservavano con un ghigno in volto, come se avessero capito qualcosa. Sposarono per qualche secondo lo sguardo su di me, sorridendomi di nascosto.

"Va bene, Midoriya. Noi non abbiamo visto nulla" aveva affermato euforico Denki alzando il pollice ed appoggiandosi alla spalla di capelli di merda, il quale lo punzecchiò infastidito. Il biondo in questione portava con sé sempre il buon umore ed aveva un sorriso raggiante in volto ma, credimi se ti dico che, il tuo era mille volte meglio.

Con mio stupore avevi convinto quei cretini e, in una frazione di secondo, mi ritrovai trascinato via.

"Divertitevi!" avevano affermato i nostri amici facendo un cuoricino con le mani ricevendo un bel dito medio da parte del sottoscritto. Avevo sentito risate e prese in giro provenire da quelle fastidiose voci e se fosse stata una situazione normale li avrei rincorsi con l'intento di ucciderli.

Tuttavia quella sera c'era qualcosa di diverso in te; lo si notava nei tuoi occhi, brillavano di una luce mai vista. Lo si notava dai tuoi spostamenti rapidi e sicuri. Tutto quello che stavi facendo lasciava intendere che in te qualcosa fosse cambiato.

Ti chiedo scusa se non sono riuscito a comprenderti prima. Ti chiedo perdono se non sono stato in grando di capirti.
Perdonami.

Mi avevi condotto, senza un'apparente logica, nel giardino che vi era dietro le mura e mi avevi stretto a te. Mi avevi rinchiuso in un forte abbraccio, stritolandomi. Non riuscii neanche a ricambiare: le tue braccia cingevano con forza il mio busto.
Non stavo capendo il tuo strano comportamento ma non mi ci soffermai molto sul particolare né ti chiesi spiegazionei; sapevo che con te era del tutto inutile.

Quando ti staccasti da me mi donasti un altro dei tuoi affascinanti sorrisi e, devo ammetterlo, in quel momento il mio cuore accelerò. Nuvole d'aria calda fuoriuscirono dalle tue labbra a causa della temperatura, a tuo parere, troppo bassa ed io mi ritrovai ad arrossire in un arco di tempo veramente ridotto.

𝐥𝐨𝐨𝐤 𝐚𝐭 𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐤𝐲|𝐁𝐚𝐤𝐮𝐃𝐞𝐤𝐮|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora