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Corsi verso la porta del bagno della scuola.

Era successo di nuovo.


Avevano di nuovo parlato di me


dei miei problemi.

per l'ennesima volta

Quella maledetta parola, "problema"

L'avevano di nuovo nominata

quanto mi dava noia essere considerata diversa dagli altri
era stressante.

Il mio respiro iniziava a essere sempre più affannato.
Presi dalla tasca del giacchetto una pillola, la ingoiai senza esitare

Iniziai a respirare di nuovo.

Era sempre la stessa storia.

"Ti ho lasciato abbastanza tempo per recuperare dati i tuoi problemi!"
"Hanno negato tutto, dicono che non ti avevano mai torto un capello"
"Ma che fai, piangi di nuovo!?"
"Vatti a cambiare sembri una mucca"

Questo è quello che sentivo io, che percepivo da tutti gli sguardi

"Sei una ragazza davvero solare!"
"Esprimi allegria!"
"Sei l'ultima persona che si possa definire asociale!!"
"Sei così dolce"
"È una ragazza molto disponibile!"

Questo è quello che vedevano tutti
Questa era la mia facciata, il mio scudo, la mia esca per far avere l'attenzione della gente su quella mia parte

Nessuno sa dei pacchetti di medicine finite in 1 settimana
Nessuno sa tutte le volte che piango in silenzio
Nessuno sa della mia ansia e del mio panico

Nessuno sa nulla di me

Nessuno sa come sono veramente oltre a me stessa

Nessuno, oltre a me

Ma nemmeno io sapevo cosa mi passasse per la testa


l'unica cosa che riuscivo a focalizzare era un letto d'ospedale


l'unica cosa


Le mie mani pallide premevano sul lavandino, sempre più forte
Le calde e dolci lacrime mi rigavano il viso, per arrivare alla bocca.
Avevano un buon sapore.


Le mie gambe tremavano
Le lacrime stavano scendendo sul collo
Ero rossa, e stavo iniziando a singhiozzare


Odio questo mio lato così tanto sensibile


Ma non odio solo questo, ma bensì tutta me stessa

ogni singola parte di me

mi odio

odio la mia ansia

provavo odio

solo odio


l'altra parte di meWhere stories live. Discover now