capitolo 1

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Narratore:
umani e demoni convivono in armonia, dopo una guerra che portò a cento anni di conflitti.
Il re dei demoni e il papa strinsero la pace di Roma dove si tenne l'evento.
Da allora nessuna guerra afflisse più il pianeta ma . . .

. . . Continue discriminazioni da parte degli umani abbatterà molti demoni chiamati anche "i codardi" poiché furono gli unici a mantenere la pace evitando di danneggiare l'umanità.

James Pov

Eh già, sono uno dei fortunati scelti per essere un demone.
Ho cambiato da poco città e ho notato che i miei occhi diventare rosso sangue e la mia schiena inizia a far male; tipici segni di un demone.

A scuola mi odieranno ma cercherò di evitarlo con delle lenti a contatto che mi rendono gli occhi azzurri con alcune sfumature di verde.

Oggi è il mio primo giorno d'inferno dopo aver passato un'intera estate a non fare un cazzo.

Preparo il mio zaino e mi dirigo a passo svelto verso la porta d'ingresso; questa porta è un po' strana: ha un leone inciso sulla maniglia come ad invitarmi a non aprirla; tsk . . . purtroppo devo andarci a scuola è inutile che cerchi di fermarmi stupido pezzo di ferro!
La scuola è a pochi chilometri da qui.

Dopo aver quasi sferrato un calcio alla porta di prima, mi incammino per raggiungere la scuola maschile della quale mio padre è "innamorato" per il "mio futuro"; seh, come demone non durerò molto.

Ok, noi demoni siamo più forti, ma quel fottuto re ha dato ordine di non torcere nemmeno un capello a quegli stupidi umani da quattro soldi. Tutto questo per non perdere i soldi del Papa, che quasi sicuramente, paga più per questo che per mantenere il Vaticano; Tsk . . .
Come se non bastasse guardo un secondo l'ora e, ovviamente, 'SONO IN RITARDO'. 

Inizio a correre dato che ormai sono già arrivato in questo inferno.

Risultato della corsa? Beh, il motivo è stato nulla. Pensavo di entrare alle otto di mattina e, invece, devo entrare un po' più tardi .
E adesso che faccio un quarto d'ora qui?
Bella domanda.
Beh, per noia, accendo un po' il telefono, però un urlo femminile mi turba; Subito corro verso la direzione da cui proveniva quell'acuto per soccorrere quella persona che aveva attirato la mia attenzione ma . . .

Vedo un ragazzo che sta violentando una ragazza contro la sua volontà e ,per questo, attiro la loro attenzione su di me per aiutare la malcapitata.

Sono riuscito a far scappare quel tipo ma la ragazzina dagli occhi color nocciola è ancora tremolante e spaventata. Le vado incontro per tranquillizzarla ma la campanella scolastica mi ferma; a questo punto mi limiterò a un "stai bene?". Però senza darle tempo di rispondere chiesi "cosa ci fai qui? È un liceo maschile"; lei con voce timida e roca mi risponde " quel ragazzo mi ha stretta per un polso e mi ha portata qui" senza farmi parlare aggiunse "grazie davvero per avermi aiutata però . . . non dovevi metterti nei guai"
Io senza esitare rispondo "non preoccuparti, ci si vede!" La saluto con la mano in gesto di educazione e torno alla mia neutralità.

Entro in classe come sempre e, finite le lezioni, mi dirigo verso il mio armadietto; quando un ragazzo alto dagli occhi gialli e i capelli castani mi viene incontro.
Mi spinse contro l'armadietto dicendo" ecco qui il mostro che si finge umano" doveva aver notato i miei occhi rossi, merda; impossibile ho le lenti.
Non mi diede il tempo di rispondere che subito, con un pugno diretto alle costole, mi aggredisce.
Un male atroce affligge il mio addome e, subito dopo, capisco il perché: aveva un tirapugni in mano.

Mi accasciai lentamente a terra per poi sentirmi dire dall'idiota "cosa fai? Tenti di far credere di essere la vittima?"
In lontananza scorgo un altro ragazzo dagli occhi rossi come i miei correre verso di noi; non appena arrivò alla distanza giusta dal moretto lo colpì al naso con un destro.
Dopo questo mi prese in braccio dicendo "come ti chiami nanetto?"
Io, riuscendo a malapena a parlare, risposi "mi chiamo James" senza darmi il tempo di finire mi disse "è rotta. La costola è rotta" terrorizzato iniziai a tremare quando il ragazzo mi disse "non preoccuparti, ti porto in infermeria".

Aveva dei muscoli scolpiti che, visti da vicino, erano piuttosto attraenti. Non sono gay, o almeno credo, però penso che questo ragazzo abbia un effetto strano su di me: sento il mio stomaco vuotarsi soprattutto quando mi parla con quella voce profonda; ha una voce che mi mette i brividi.
Mentre il mio sguardo era fisso ai suoi addominali mi disse " non posso portarti in infermeria" io confuso incrociai i miei occhi con i suoi per poi dire "perché? se la costola è rotta dove dovremmo andare?"

Lui con tono calmo mi disse:" sei un demone, no? Non sai che puoi rigenerarti?" Io improvvisamente per l'imbarazzo abbasso gli occhi e il ragazzo misterioso mi dice di chiamarsi John.









⁓Piccolo spazio dell'autrice:⁓
Allora ho deciso di pubblicare il primo capitolo e se piacerà continuerò la storia.
Detto ciò scrivetemi se la storia deve continuare✌

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