Laundry Boy

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L'orario di chiusura si stava avvicinando e il negozio era completamente vuoto, gli ultimi clienti erano appena stati serviti.
Solo il rumore delle macchine che lavavano i capi e un odore di ammorbidente riempiva l'intera stanza.
Il sole stava calando e la debole luce del giorno entrava dalle finestre.

"Hyung, quando stacchi?"

Una voce metallica uscì dal cellulare.

"Uhm devo solo asciugare gli ultimi vestiti, quindi verso le 19:30 puoi passare a prendermi. Che ne dici se andiamo a cena fuori? Ah a proposito! Chiedi a Jimin di uscire con noi stasera, devi scogliere un po' il ghiaccio Yoongi!"
Seokjin gridò al telefono, sapeva che il suo migliore amico non era un tipo romantico o da confessioni, perciò lo invogliava ogni qualvolta ce n'era l'occasione.
"Non dire sciocchezze, torna a lavoro." sbuffò Yoongi.
Aveva una cotta per Jimin dalle superiori ma non era mai riuscito a confessarsi, troppo timido o troppo insicuro.
"Non c'è nessuno in negozio a quest'ora, ti ho detto che gli piaci, smettila di essere così testardo e fatti avanti!"
Seokjin lo rimproverò. Lui era sempre stato un ragazzo introverso ma piuttosto coraggioso, mai aveva avuto paura di confessare a qualcuno il suo amore.

Seokjin era seduto sulla sedia dietro il bancone e in quel momento era troppo impegnato a battibeccare con Yoongi per sentire il campanello della porta tintinnare.

Un cliente entrò, vestito di tutto punto in un completo nero e camicia bianca, capelli biondi tirati all'indietro.
Teneva sull' avambraccio un completo blu notte, probabilmente da lavare dato che si trovava in una lavanderia, e si avvicinò al bancone.
Appoggiò il vestito sul ripiano e aspettò pazientemente che il ragazzo che parlava al cellulare finisse e lo servisse.
Si guardò intorno: era una lavanderia aperta da poche settimane, piuttosto piccola e sui toni del celeste pastello e verde menta. L'odore di vestiti puliti rendeva il posto ancora più accogliente.
Era un posto un po' isolato e a quell'ora il negozio e le strade erano completamente vuote.
L'uomo appoggiò le mani sul bancone, alzò il braccio e guardò sul polso le lancette del rolex argentato scorrere.
Erano passati già alcuni minuti e il ragazzo dietro al bancone rideva e scherzava con qualcuno dall'altra parte del dispositivo, sembrava non avesse alcuna intenzione di mettere giù.
L'uomo elegante buffò esasperato.
"Potresti smettere di parlare con il tuo ragazzo e servire il tuo cliente?"
Seokjin voltò lo sguardo verso la voce roca.
"Oh c-certo.. Yoongi-ah, ti chiamo dopo." staccò la chiamata e si alzò dirigendosi verso il ragazzo.
"Scusa, non ti ho sentito entrare, spero tu non abbia aspettato troppo a lungo."
Seokjin si scusò inchinandosi più volte imbarazzato, prese il notebook per segnare le credenziali dei suoi clienti.
"Ovviamente, stavi parlando al telefono invece di lavorare."
Seokjin sentiva lo sguardo fisso su di lui.
Smise improvvisamente di fare quel che stava facendo e alzò lo sguardo, fissando sconcertato l'uomo di fronte a lui.
Posò sul bancone il taccuino che aveva raccolto dal cassetto e alzò un sopracciglio con un espressione del tutto confusa sul volto.
"Scusa, cosa?" sbottò.
"Si, hai sentito bene. Ho un appuntamento e sono già in ritardo per colpa tua, quanto ti devo per giacca e pantalone da ritirare domani sera?" chiese irritato il ragazzo dai capelli biondi, tirando fuori il portafoglio in pelle.
Seokjin socchiuse gli occhi e lo fissò per altri pochi secondi, poi rispose.
"Sono $20, puoi venire a prenderli domani alle 19."
Il ragazzo poco più alto di Seokjin dava l'idea di essere un'uomo d'affari, anche piuttosto ricco dagli accessori costosi che portava addosso.
"Ho bisogno del tuo nome e numero di telefono." aggiunse il moro.
"Ecco qui." rispose il biondo prendendo dal taschino della giacca un bigliettino da visita, lo posò sul bancone insieme ai soldi.

"A domani bambolino." un sorrisino adornava il viso dell'uomo vestito elegante, prese lo scontrino e abbandonò il negozio senza dire altro, lasciandosi dietro l'odore della sua costosa colonia, mentre Seokjin lo osservava salire a bordo del suo SUV nero parcheggiato proprio di fronte al negozio.

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