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Sulla stessa via, quella che percorrevo ogni giorno al ritorno da scuola, avevo la possibilità di guardare il mare nelle più belle ore del giorno.
L'alba, con l'aria pizzicante che era l'ora più bella del giorno per pochi, e il tra monto, con il calare della giornata il mare rifletteva colori che si mischiavano tra loro pur essendo del tutto diversi.
Blu, un colore freddo, rosso, un colore caldo.
Io e Jimin eravamo proprio così, lui era blu, e io rosso.
Non mi ero mai avvicinato a lui, è sempre stato un tipo molto solitario, in classe tendeva sempre a starsene per i fatti suoi, spesso restava sul suo cellulare o si limitava a osservare fuori dalla finestra, come per cercare qualcosa che aveva smarrito.
Non lo osservavo sempre, anzi, in realtà io sedevo dall'altra parte della classe rispetto a lui, ma per un periodo lo incrociai spesso sulla via per casa mia, proprio di fronte al mare.
Aveva lo stesso sguardo di quando osservava la finestra di classe.
Smarrito, assente, quasi che era in un viaggio astrale, ma traspariva tanta angoscia dai suoi occhi.
Erano ormai due settimane che lo incontravo sempre lì, una di queste lo trovai accovacchiato mentre guardava l'orizzonte nascondendo il viso.
Sinceramente, ero curioso questa volta, come mai osservare il mondo in quella posizione, così glielo chiesi.
la sua risposta fu curiosa

"volevo osservare il mondo come fanno gli insetti"

rimasi piuttosto sorpreso, la sua risposta fu simile a quella che mi avrebbe potuto dare un bambino.
Sorrisi leggermente, subito dopo lui si alzò.
Parlai un po' con lui, non fu molto loquace, indubbiamente nonostante fossi un suoi compagno di classe dalle medie, non ci eravamo mai veramente parlati, non c'è mai stata una vera occasione.
Scoprì che anche a lui piace molto il mare, in generale mi disse che amava stare all'aria aperta e godersi il momento della giornata così come veniva.
Fui sorpreso da come ci fosse questa grande similitudine tra di noi, eppure non c'è mai stato modo di parlarci.

Un paio di settimane dopo, iniziò a venire a scuola in modo molto altalenante, spesso veniva preso prima o entrava in ritardo.
Giravano voci che era una persona poco attenta alla scuola, che in realtà veniva solo per occupare una sedia e che non gliene fregava nulla.
Un giorno casualmente, pochi frangenti dopo che lui si era allontanato dall'aula perché preso prima dai genitori, il prof mi incaricò di portare dei fogli in segreteria.
Non era intenzionale, ma passai abbastanza vicino da sentire la voce ferma di una donna che parlava in modo duro e schietto, quasi da rimprovero, poco dopo seguita da una voce più sottile, sottomessa.
Mi fu facile capire che era quella di Jimin, la sottomissione.
Non mi ricordo molto bene, ma mi ricordo una parola che non penso dimenticherò facilmente, anzi meglio, una frase

"sei come tuo padre, mi abbandonerai anche tu"

Non volevo saltare a conclusioni affrettate, non sono quel tipo di persona, ma era chiaro quasi quello che Jimin stava affrontando.

Tornai in classe, lui invece andò via con la madre. Pensai tutta la mattinata a quella frase e stavo pensando anche a un modo per avvicinarmi a lui, per aiutarlo, magari anche se quasi insignificante la mia presenza, forse lo avrei aiutato, anche come valvola di sfogo.

per dire, un'amico.

Era quasi giunta la primavera, come molti dei paesaggi, anche il mare aveva un aspetto diverso.
Spesso si associa questa stagione alla delicatezza, semplicità e ai colori tenui.

A differenza di molti dei miei compagni di classe, la primavera mi rendeva più energico, era il momento perfetto per uscire e fare picnic, passeggiata immerso nella natura, e lo sbocciare dei fiori, uno spettacolo unico.

Forse, anche a Jimin piaceva la primavera, perché a scuola veniva solo nelle giornate di pioggia, quando c'era sole o anche qualche nuvola non c'era mai.
Solo, ogni giorno verso le 17 era ad osservare il mare, vicino alla fermata dell'autobus, all'angolo tra il lungo mare e un bar molto frequentato dai pendolari, si posizionava sempre nello stesso punto, davanti alla strada di casa mia.

Un giorno, uno particolarmente soleggiato, mi fermai per parlargli, dato che rimasi anche io ad osservare l'orizzonte.
Parlammo di quanto fosse bella questa stagione, e espressi quanta gioia mi porta nel cuore, e quanto vorrei che fosse sempre primavera, lui mi disse una frase che ricordo molto bene, che non dimenticherò mai

"sai..purtroppo questa è davvero una delle più belle stagioni, ma per quanto mi riguarda.. la primavera per me non arriverà mai "

Non chiesi, non osai per rispetto nei suoi confronti.
Non avrei dovuto nemmeno origliare quella mattina di scuola.
Non sono mai stato un tipo molto empatico, non mi accorgevo del dolore degli altri, anche se lui lo mascherava molto bene.
Rimasi qualche altro minuto a guardare il mare, stando però in silenzio.
Pure i più forti dei raggi del sole non potevano scongelare quell'atmosfera gelida che si era creata.
Finì per salutarlo e recarmi a casa.
Volevo veramente aiutare, ma non volevo al contempo che sembrasse un atto di pietà nei suoi confronti.

Dopo un mese circa, iniziò a smettere di non venire a scuola.
Non ci diedi troppo peso, né io né tutti, eravamo abituati a non vederlo, tanto che in molti poggiavano ormai zaini, giacche o ombrelli sul suo banco.
Io non lo feci mai, mi sembrava quasi irrispettoso, ma voglio dire, a loro non è mai importato di lui.

Confesso che quando tornavo a casa aspettavo mezz'ora davanti alla ringhiera aspettandolo, chissà, mi chiedevo oggi forse non ha voglia di ammirare il mare.

Continuai questa routine per un mese, poi mi dissi che ormai aveva deciso di abbandonare la scuola, o forse se n'era semplicemente andato da suo padre, supponendo fosse così.

mi resi conto però, che io non ricordavo il suo nome

Per dire, non mi ricordavo neanche vagamente il cognome.
Quando realizzai questa cosa, mi rattristò parecchio, mi sono sentito quasi mortificato.

Era quasi finita la scuola ormai, la mattina preso era l'unico momento del giorno in cui il caldo estivo mi faceva respirare.
Il mare com sempre era magnifico, i raggi del sole brillavano su di questo e rendevano lo spettacolo così magico.
La calma del clima estivo e l'oscillare dolce del mare quasi mi dava l'impressione di star osservano una fotografia.

Mi recai a scuola, ma l'ambiente non era tanto tranquillo, i miei compagni di classe era tutti uniti a parlare tra di loro,
io arrivai purtroppo in ritardo quindi ero piuttosto smarrito.

però poi mi fu chiaro

chiesi gentilmente a una mia compagna di classe come mai tutti stessero parlando così stretti tra di loro

la sua risposta me la ricordo ancora, e mi fa ancora rabbrividire

"ma come Jeon! Non hai sentito? Park Jimin ieri notte è morto, si è suicidato vicino casa tua, al molo."

Park Jimin

Nel posto che forse lo faceva scappare dalla realtà, fu anche quello che lo ricorderà per sempre.

Il sangue mi si ghiacciò nelle vene, i miei occhi diventarono subito lucidi

Non mi sembrava vero, non ci potevo veramente credere

Sentì una forte fitta nel petto, un dolore così forte che mi fece perdere il respiro.

L'ho visto così tante volte, ho avuto modo di parlarci, ma non sono riuscito a salvarlo.

Sono un vigliacco.

Spero però che tu Jimin ora non soffra più, per quanto, io ti abbia conosciuto poco, ti ricordo nelle foto di scuola, con una luce negli occhi, che quando mi parlasti  della tua primavera, non avevi più.

Sono passati due anni, ormai il mio percorso per scuola non lo faccio più, ma nonostante questo, spesso mi capita di passare per quell'angolo della nostra città.
Non sono riuscito a portarti la primavera, così ho deciso di portare te da questa, anche nel mio piccolo.
Ho fatto mettere una targa commemorativa proprio dove ti accovacciasti per osservare il mare come gli insetti.

Spero tu però, la primavera ora l'abbia raggiunta, Park Jimin.

S/A

Ciao a tutti, questo oneshot è frutto di un sogno che ho fatto di recente, oltre che di esperienze personali, per questo vi chiedo per favore di essere rispettosi nei confronti dei temi affrontati dato che ci teng particolarmente a riguardo.
Spero vi possa piacere una cosa del genere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 24, 2021 ⏰

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