CASA

500 35 15
                                    





Harry era sfinito, tremendamente e totalmente sfinito.
Aveva appena finito di lavorare, le riprese del film stavano andando a rilento per le varie precauzioni che stavano prendendo e non ce la faceva più.
Amava recitare, gli piaceva interpretare e vivere altre vite che non erano la sua, anche per qualche ora, ma quella giornata avrebbe tanto voluto passarla a casa.
Scese dall'auto che ormai erano le otto di sera, una fame pazzesca che gli stava dando dei crampi piuttosto dolorosi allo stomaco.

Non aveva guardato per niente il cellulare, non ne aveva avuto per nulla il tempo e infatti, appena diede uno sguardo al display, si accorse di avere parecchi messaggi sia da parte di sua sorella Gemma che da sua madre.
Avviò subito la chiamata con quest'ultima, portandosi il telefono all'orecchio mentre chiudeva il suo Range Rover avviandosi verso l'ingresso della villa.
Un paio di squillo e la donna rispose prontamente, il sorriso evidente nella sua voce.

"Harry! -Squittì.- Come stai?"
Le luci in tutta la casa era spenge, tranne quella della cucina e del terrazzo sul lato opposto, le poteva vedere riflettere nella superficie della piscina.
"Ciao mamma, sono appena tornato da lavoro, tu come stai?"rispose meccanicamente, soffocando uno sbadiglio nel palmo aperto.
"Oh, sei stanco? Io sono qui con Gemma e-"

"Ciao fratellino!" La voce di sua sorella sovrastò quello della donna, arrivandogli dritta in un orecchio talmente acuta che dovette allontanare il cellulare per non diventare sordo.
"Ciao anche a te Gem." Mugugnò lui storcendo la bocca in una smorfia e cercando le chiavi nelle tasche dei pantaloni.

"Senti, lo so che da te sono soltanto le otto di sera e che quindi non è ancora il tuo compleanno, ma qui la mezzanotte è già scattata da un po' quindi... auguri!" Urlò Gemma ed Harry se la immaginò con un sorriso da orecchio a orecchio, gli occhi brillanti e quell'eccitazione bambinesca che caratterizzava sia lei che lui stesso.

"Grazie -Gli disse sorridendo.- e grazie anche a te mamma." Aggiunse poi, sentendo la donna sbuffare lontana.
Chiuse gli occhi e si immaginò anche lei, bella come il sole, il sorriso grande e i capelli scuri sempre spettinati. Gli mancano entrambe così tanto.
"Mi raccomando fai per bene." La voce di Anne fu di nuovo vicino al telefono e lo risvegliò.

"Tranquilla mamma, probabilmente non riuscirò neanche ad arrivare a mezzanotte, crollerò prima di arrivare al letto." La avvisò, facendo un'altro sbadiglio.
"Ci sentiamo domani ok?" Il tono di Anne si fece più dolce e lui annuì ricordandosi solo dopo che non poteva vederlo, così si affrettò a rispondere.
"Certo, buonanotte ad entrambe."
"Buona serata Harry." Sussurrò la donna, e avrebbe giurato di sentire anche un "salutamelo" da parte di Gemma, che però tentò di ignorare mentre chiudeva la chiamata.

Sorrise, aprendo la porta che dava sul salotto e in meno di un secondo una cosa pelosa, con due occhioni azzurri gli saltò letteralmente sul petto, sbilanciandolo pericolosamente all'indietro rischiando di farlo cadere con il sedere sul parquet.

"Argo!" Squittì il ricciolo quando il suo cucciolo, un incrocio tra un Golden Retriever e un Bovaro del Bernese, gli leccò letteralmente l'intera faccia facendogli storcere il naso.
Il cane abbaiò due volte, scodinzolando felice e ad Harry gli si strinse il cuore come la prima volta in cui lo aveva visto.

La ricerca di un cucciolo stava andando avanti ormai da tempo, avevano chiesto a tutti i loro amici e conoscenti in California ormai, andando a vedere cani su cani, senza mai trovare quello che cercavano.
"Lo sentiremo Haz quando sarà quello giusto." Ripeteva ogni volta Louis, e il riccio cominciava ad essere stanco.

Non volevano comprarlo, quindi avevano setacciato ogni canile esistente, e Harry ogni volta sentiva le lacrime agli occhi nel vedere tutti quei musi dietro a quelle gabbie. Fosse stato per lui li avrebbe presi tutti insieme.

Sweet creature, kill my mind || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora