Era una fresca mattina di Novembre, imparagonabili a quelle che ho vissuto nell'oceano ma qui in Inghilterra per gli standard era molto fredda. Oggi è il giorno che ormai io e la mia ciurma aspettavamo da tempo, un viaggio alla ricerca dell'isola di Sacktar, un isola di cui ho scoperto l'esistenza ormai un anno fa quando in un viaggio esplorativo raggiunsi un isolotto che mi sembrò ambiguo e che setacciai da cima a fondo fino a trovare un pezzo di carta su cui era scritto il nome e la posizione dell'isola di Sacktar. So che questo sarà un viaggio lunghissimo e pieno di insidie ma il mio senso mi dice che mi porterà a ricordare moltissime cose sul mio passato. Quindi ormai il momento era arrivato e io e la mia ciurma siamo saliti sulla nave impavidi come al solito ma con occhi che mi facevano notare la riluttanza nel intraprendere quel viaggio di cui non ci si poteva aspettare nulla. E allora decidemmo di partire e lasciare il porto di Cardiff, famiglia e casa. Una volta issate le vele decisi di sistemare un po' la mia stanza, che per fortuna era la più grande essendo il capitano, non avevo in realtà molto da sistemare visto che oltre ad indumenti e spade non avevo portato molto. Il sole ormai era calato da tempo quando avvisai la ciurma che il cuoco aveva preparato la cena e che poi sarebbero potuti andare a dormire tutti tranne i marinai di vedetta di turno quella sera gelida e potenzialmente insidiosa
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Viaggio nell'isola di Sacktar
General FictionUn viaggio ricco di avventure del formidabile pirata Barbanera che appassiona ormai da un secolo milioni di lettori da tutto il mondo