8 PASSATO

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*a casa*
il viaggio in macchina è stato trascorso in silenzio:un silenzio assordante
Iroka sembrava non volesse parlare,anche se fu proprio lui a interrompere il silenzio quando si sedette nel divano guardandomi con la coda del occhio

IROKA:Senti...so ora cosa ti sta passando per la mente:che sono un ragazzo facile,una puttanella

TUZAWA:Ma cosa stai dicendo non penso niente di tutto ciò,però...da dove è nato questo "spettacolo"

non vorrei essere impertinente o altro però,non so per quale motivo,lo voglio sapere.
e strano ho una specie di bruciore al petto non so come chiamarlo non lo mai provato e strano e come se fossi ...geloso
ma che dico hahahah non è per questo,credo

IROKA:Emm...ok è partito tutto da quando ero bambino.
Come ogni mattina mia madre mi accompagnò al parco per giocare prima di andare a scuola,dopo un paio di giri nel l'altalena mi portò nel posticino dove comprava sempre un panino al prosciutto per lei e un altro per me.
parcheggiò la macchina e andò a prenderli quando...

visi che il suo sorriso non c'era più e che i suoi occhi erano rossi e lucidi,una parte di me era curiosa ma l'altra non voleva vederlo così. Mi avvicinai semplicemente senza dire una parola

IROKA:Con il suo sorriso unico per quanto fosse bello,attraversò la strada per venire da me con i panini ma...una macchina non me la fece abbracciare per un ultima volta,lanciandosi violentemente e velocemente verso di lei

accennò un sorriso falso mentre due gocce salate gli solcavano la guancia,gli misi un braccio attorno il collo avvicinandomi ancora di più per dargli un minimo di conforto e lui si nascose mettendo i gomiti sopra le sue ginocchia e la testa sorretta dalle mani

IROKA:Lì mi sembrò di avere il mondo a pezzi,ma non sapevo che era solo l'inizio,mio padre mi portò a casa e rimarremo lì per un po' senza vedere l'orribile mondo che c'era al di fuori...e non solo lì.

si strinse i capelli con le mani mentre vedevo che i pantaloni avevano delle piccole chiazze amare

IROKA:Un giorno mio padre mi disse che aveva perso un grande gioiello e che era tutta colpa ,mia e che dovevo pagare le conseguenze...prese la con una mano il nodo della cravatta rallentandolo e con l'altra mano prese i miei capelli e li lanciò nel letto e poi...

presi le mani di Iroka e le lanciai prendendo la spalla per abbracciarlo e zittirlo,era un passato duro al quanto pare il suo e non volevo che rivivesse con pensiero

IROKA:Continuò così per anni e io non mossi mai un muscolo perché pensavo che fosse giusto così finché non gli dissi che se dovevo ripagare volevo ma non volevo che fossero le sue mani e allora all'età di soli 15 anni soffrì con sconosciuti,però in un certo punto era "contento"che non fossero le mani di quel lurido

...

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