Adam

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La Vita.
Che cosa è la Vita? Insomma a quale scopo noi umani siamo nati? E più importante perché noi umani teniamo così tanto alla nostra Vita?. Forse non dovrei pormi queste domande a soli 13 anni, del perché mi pongo queste domande? Non vi so dare una risposta precisa, perché? Perché manco io so il perché mi pongo queste domande quindi il gioco è fatto no? La Vita secondo me è piena di "perché" tutti noi ci poniamo un perché, il perché abbiamo svolto un preciso compito, il perché io abbia reagito in una certa maniera, ma soprattutto il perché io esisto?.
Forse è meglio che parta dal principio non credete? Insomma ora vi racconterò del perché io sia arrivata a tal punto da pormi queste domande, quindi ora starò qui e vi racconterò la mia piccola vita. Mi chiamo luna, ho 13 anni e.....boh insomma questa sarebbe la classica descrizione che farei a tutti se dovessi presentarmi, però come già annunciato prima forse è meglio partire da quando è iniziato tutto. Io fin da piccola sono sempre stata una bambina dolce e gentile con tutti, sprizzzavo felicità da tutti i pori ero piena di energie non mi stancavo mai, in pratica era come se avessi nel corpo una batteria e più mi muovevo e più essa si caricava. Con i miei genitori avevo un rapporto stupendo ero piena di amici a cui volevo un gran bene, ma la questione "amici" ci arriviamo più avanti, diciamo che la mia vita prima degli 8 anni è sempre stata una vita come dire...rosa e fiori ecco, avevo una famiglia bella e che mi voleva tanto bene, degli amici con cui giocare, insomma andava tutto bene fin quando un fottutissimo incidente mi colpì maggiormente, ora vi spiego come era la vita per Adam, Adam ah quel ragazzo, me lo ricordo molto bene, anche se ormai mi sono scordata della sua dolce voce che mi ha parlato e mi ha fatto ridere per un po' di tempo un tempo troppo corto a parer mio, Adam era quel classico ragazzo di 15 anni bravo, gentile con tutti, sempre disponibile per chi avesse bisogno di un aiuto, eppure questo suo lato a parer mio perfetto lo uccise. Lui era più grande di me 8 anni esatti, mi ricordo ancora quando ci siamo conosciuti, era un tardo pomeriggio di primavera, erano circa le 18:30 e io mi trovavo a casa dei miei nonni, dato che i miei genitori lavoravano sempre fino a tardi, io stavo sempre da loro e a volte mi fermavo pure a cenare a casa loro anche se a me non dispiaceva affatto dato che la nonna cucinava e cucina tutt'ora in modo impeccabile, io ero appunto seduta a tavola mentre parlavo con mia nonna in modo molto vivace, come era mio solito fare, mio nonno era in viaggio per lavoro in Portogallo, quindi io facevo compagnia alla mia nonna, finché suonò il campanello, io sapevo già di chi si trattava ovvero mia cugina, in realtà sarebbe mia zia, ma io l'ho sempre considerata come una cugina dato che aveva solo 15 anni, io sapevo che appunto era lei che aveva suonato dato che giusto qualche ora prima era uscita per incontrarsi con gli amici, quindi mia nonna si alzò e andò ad aprirle, ma quando mia cugina, Gaia, ebbe varcato la soglia di casa io potei notare una seconda figura, una maschile per precisione, era leggermente più alta di mia cugina, aveva i capelli color nocciola tutti in disordine da sotto il leggero capello che indossava, il primo pensiero che mi feci fu stato "e ora chi è questo? Io non lo conosco neanche, beh forse sarà un amico di Gaia, si molto probabile" quindi non ci feci molto caso e mi rimisi seduta a tavola, ad aspettare che entrassero in sala da pranzo che era in comune con la cucina grazie ad un bellissimo open space fatto interamente in legno, mia nonna si era già messa di nuovo seduta di fronte a me, quando i due ragazzi entrarono mia cugina ci disse, che quel ragazzo era un suo compagno di classe con la quale aveva legato di più degli altri, infatti era molto raro che mia cugina si facesse molti amici data la sua timidezza, ero molto felice che si fosse finalmente trovata anche un amico maschio, lui si presentò come "Adam" e poi sorrise, ammetto che aveva un sorriso davvero bello, pieno di felicità, mi ricordo ancora cosa feci dopo, io mi alzai dalla sedia di legno d'acero sulla quale ero seduta, mi avvicinai al Moro e incominciai a farli mille domande, alla quale lui rispose a tutte quelle che gli aveva posto, dopo il mio interrogatorio gli feci un sorrisino e mi presentai anche io con un "mi chiamo Victoria, ho 8 anni e Gaia è mia cugina, in più sei molto divertente quindi mi stai già simpatico Adam" e poi mi rimisi seduta sulla sedia, che frase stupida gli rivolsi, una classica frase stupida fatta da una bambina di 8 anni insomma, mia nonna quando gli chiese se volesse fermarsi a cena con noi, arrosi tantissimo e super imbarazzato rispose "non serve davvero, non vorrei disturbare signora ma grazie lo stesso" ma come sapevo già mia nonna non avrebbe fatto come lui aveva richiesto, quindi quella sera il ragazzo si fermò a cena da noi, la cena prima di tante altre, delle sere quando io e Gaia avevamo voglia di pizza la ordinavamo sempre e indovinate chi c'è le portava sempre, Adam esatto proprio lui, il perché facesse il fattorino delle pizze a soli 15 anni? Era molto facile la risposta, lui abitava solo con sua madre e il suo fratellino più piccolo, sua madre lavorava si certo, ma non bastava per le spese mensili quindi lui decise di fare il fattorino per una pizzeria così poi da dare i soldi guadagnati a sua mamma per le spese eccetera. Quindi era sempre lui a portarci le pizze, io ne ero molto felice, ero felice che lui aiutasse sua mamma quando al posto di consegnare pizze potrebbe divertirsi come un'adolescente dovrebbe fare, ma lui no Adam era un ragazzo dal cuore d'oro, pensava sempre prima a gli altri, poi veniva la famiglia e poi veniva infine lui, era diventato come un fratello maggiore per me, mi divertivo molto con lui e Gaia, d'estate quando veniva in piscina a casa di mia nonna, e noi tre passavamo i pomeriggi d'estate assieme, a divertirci in acqua, a mangiare il gelato sotto la betulla in fondo al giardino di mia nonna, oppure quella volta che si fermò a dormire a casa di mia nonna, lui poteva benissimo passare quella serata da solo con Gaia, ma no non lo fece, lui e mia cugina invitarono anche a me, quindi quella sera abbiamo dormito tutti e tre in giardino circondati da coperte, a dormire sull'erba per poi osservare le stelle che si trovarono in cielo, per poi crollare dal sonno cullati dai leggeri suoni che la natura ci ha offerto. Questo era Adam, un ragazzo che ti migliorava le giornate con un sorriso e che ti faceva rallegrare anche nei momenti più seri con le sue facce buffe che faceva per far ridere me e mia cugina, però poi una sera prima di andare a casa Adam porse a me e Gaia un pacchettino, a lei con la carta azzurro mentre a me con quella nera, dato che sapeva della mia piccola cotta per il colore nero, quando io e lei aprimmo il pacchettino ci ritrovammo davanti io una piccola collanina con una stella perché lui mi ha detto "ti ho regalato la collanina con la stella, perché te lia brilli proprio come una stella" lia era un soprannome che mi aveva dato lui, io a sentire quelle parole lo abbracciai forte forte e lui mi fece volteggiare in aria proprio come un fratello maggiore farebbe con la propria sorellina minore, mentre per Gaia c'era sempre la stessa collanina però con un ciondolo con cuore, eh già io a soli 8 anni aveva già capito che tra quei due c'era una certa sintonia, io ne ero più che certa che si piacevano a vicenda, pensate anche mia nonna lo aveva detto, però loro due erano troppo timidi per fare il primo passo, quindi quella sera Gaia si limitò a mormorare un grazie, abbracciarlo e darli un tenero bacio sulla guancia, quando lei si staccò avevano entrambi le goti arrossate e si fecero a vicenda un sorrisino molto timido, io? Ah io ero lì che lo fissavo con gli occhi a cuoricino già pronta ad urlare di darsi una mossa per darsi un bacino sulle labbra, ma quella sera non ci fu niente di tutto ciò, prima che il ragazzo uscì di casa, ci rivolse un sorriso che solo lui era capace di fare, io e la ragazza al mio fianco ricambiammo il sorriso e io lo salutai energicamente con la manina, poi lui mentre si incamminava fuori dalla porta camminando all'indietro disse "ci vediamo domani pomeriggio principesse" per poi scappare se no perdeva il treno che lo avrebbe portato a casa, quindi io e Gaia ci mettemmo la collanina a vicenda per poi andare entrambe in salotto a guardare la televisione assieme felici e spensierate, ma ingnari che quella fu stata l'ultima volta che avremmo visto il moro.
Il mattino seguente era un mattino d'estate, soleggiato come sempre in questa stagione, il pomeriggio mi diressi a casa di mia nonna, perché quel pomeriggio il ragazzo sarebbe tornato a fare compagnia a me e a mia cugina in piscina, ma quel pomeriggio il ragazzo non si presentò, io ero molto sorpresa dato che lui veniva sempre, e se nel caso non veniva ci avrebbe avvisate, io quel giorno ebbi uno strano presentimento per tutto il resto del pomeriggio, avevo una sensazione molto strana come se qualcosa se ne fosse andata via, verso sera mia cugina provò a contattarlo, uno squillo, due squilli, tre squilli, ma non rispose, l'unico suono che potevamo udire era la segreteria, io e lei incominciammo a preoccuparci, dato che lui anche alle 3 del mattino rispondeva senza esitazione, quindi quel comportamento era abbastanza strano da parte sua, quindi provammo a contattare la madre, purtroppo lei rispose, noi chiedemmo se il ragazzo la sera scorsa sarebbe tornato a casa, e la risposta ci fece gelare il sangue, la voce della madre era soffocata dai pianti, il motivo? Adam era morto, lui non c'era più, se ne era semplicemente andato via da questo mondo, ma la motivazione mi fece intristire maggiormente, il suo stupido ma perfetto carattere lo ha ucciso, quella sera quando ci salutò si era diretto alla stazione per prendere il treno dato che abitava in un'altra città, mentre stava aspettando il mezzo da trasporto, si accorse di alcuni ragazzi messi a cerchio che stavano picchiando qualcuno, lui si precipitò direttamente da loro e riuscì a farli andar via, si abbassò verso il ragazzo steso a terra dolorante e lo aiutò ad alzarsi, ma con quel gesto fece l'errore che li costo la vita, infatti il ragazzo dolorante al posto di ringraziarlo gli urlò contro "ma cosa fai, non dovevi immischiarti stronzo" e poi lo spinse con una tale forza, che Adam cadde sui freddi binari, lui provo ad alzarsi ma la caduta li provocò un dolore allucinante alla gamba destra, lui ormai era in preda alla paura, provò a farsi aiutare dal ragazzo che lo aveva spinto, ma quest'ultimo alla vista di lui si mise a ridere, Adam ormai sentì il treno farsi sempre più vicino, le rotaie cercare invano di frenare, lui ormai perse le speranze, inspirò a pieni polmoni l'aria, quell'aria che non avrebbe più inspirato, e l'ultimo cosa che vide furono le luci abbaglianti del treno. Stupido, stupido, stupido, perché, perché si era precipitato ad aiutare un ragazzo che poi lo avrebbe ucciso, perché, perché? Semplice lui era così, così puro di cuore, amava così tanto la vita, che essa lo ripagò portandolo via con se, mi ricordo ancora quanto piansi quella sera, insieme a Gaia, ah Gaia lei era distrutta, sia mentalmente che emozionalmente, infatti la sera prima, mi aveva confessato che il ragazzo le piaceva, e anche molto e io la convinsi che doveva dichiararsi, quindi il giorno dopo lei gli avrebbe confessato i suoi sentimenti, me lo disse la stessa sera in cui il suo amato ebbe lasciato la vita. Io la sera, ormai arrivata a casa mia, uscì nel mio giardino e mi misi a guardare il cielo, quella sera c'erano tantissime stelle, ma una in particolare mi colpì, quella stella era più luminosa delle altre, io sorrisi nel vederla perché ero sicura che quella stella fosse proprio lui che ci guardava ormai da lassù. Questo evento purtroppo separò me e Gaia, infatti io e lei non parlammo per molto tempo, o meglio ci parlavamo solo se la nonna a tavola ci faceva delle domande, se no non ci parlavamo proprio, così passò un anno, io ormai avevo superato quella tragedia, e anche mia cugina, io e lei ricominciammo a parlare dopo 1 mese ma si vedeva che non eravamo più legate come prima, io mi dispiacqui molto di questo, ma non ci potevo far niente dopo tutto no? Io ormai avevo 10 anni e lei 17 quindi non avevamo neanche molto di cui parlare, forse era meglio così, ognuna sulla propria strada.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 28, 2021 ⏰

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