I.

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Le solitudini

Rotola giù per il pendio,
si risveglia dopo il deliquio.


Mi ha investito ridendo sguaiatamente
e m'ha avvolto, trascinato con sé.

Le sue mani gocciolanti
delle acque dello Stige e dell'Elivágar
mi accompagnano alla sala
degli oscuri dei che popolano i miei sogni.

Fumo nasce da foglie secche,
un tempo sonanti di segreti e fruscii,
brucianti nel fuoco notturno
danzante ed ululante.

Ogni cosa è macchinata,
ogni cosa è fulminea,
ogni cosa è pacata,
ogni cosa è spontanea.

Queste sono le solitudini
della mia vorace follia.

- 30/04/2019

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